Thursday, April 28, 2005

Mi copio da sola.

Son seduta qui al sole che aspetto. Con la mia magliettina col dollaro e le mie scarpe buone. Il sole che riscalda la pelle bianchiccia e s'infila nelle rughe del viso e delle mani. Il sole che riscalda finalmente questi pensieri intorpidi dal lungo grigiore. Aspetto gli eventi. Aspetto seduta e fingo di pensare, fingo di essere concentrata su qualcosa che non c'è. Ma non sto pensando a niente. Non penso a te. Né a te. E neanche a te. Penso alla mia magliettina col dollaro raffigurato e alle mie scarpe buone. Aspetto che il sole faccia il giro. E si nasconda dietro il palazzo giallo e rosa di fronte a me. Son qui seduta che aspetto. E la magliettina col dollaro s'è tutta arroventata dal calore. E anche la testa. E questo sole a picco mi scurisce la faccia e le braccia tatuate e le mani invecchiate. Gli occhi mi fanno male. Mi sistemo i capelli con le mani. Fingo di esserci ancora un po'. Mi guardo attorno con l'aria assente. Passano a frotte file di macchine. Ognuno è da solo. Ognuno con la sua aria assonnata e la sua storia narrata e la sua vita ormai andata. Ognuno che finge di essere assorto. Come me. Mi guardano le scarpe buone e la magliettina col dollaro raffigurato. Mi guardo le mie scarpe buone. E la magliettina col dollaro. E li lascio a guardare. Io non ci sono già più. E tu neanche.

Meltin' pot aggiornamenti.

Ho la t-shirt marcata N.Y. Il casco spagnolo. La moto americana ex italiana. Il tatuaggio tibetano. I tatuaggi giapponesi. Le scarpe fatte nelle Filippine. I calzoni svedesi, come il materasso. I calzini inglesi. La collanina nigeriana. Il braccialettino indiano. Il portatile tedesco con tastiera in tedesco, come il Santo Patre. L'orologio svizzero. Il cervello cosmopolita. Cosa rimane?. Ah, sì! L'anima: ebrea?

Wednesday, April 20, 2005

XVI Concorso Letterario.

Causa mancanza di idee originali e causa rinnovo locali mentali, affitto questo spazio vuoto per pubblicare un vostro post ed aggiornare così questo mio umile e semplice blog della vigna del signorBlogger e per permettere ai miei "innumerevoli" lettori di commentare post nuovi.
le vostre opere dattiloscritte dovranno presentare i seguenti requisiti:
essere in linea con codesto blog farcito di contenuti poveri ma onesti
non superare le mille battute: non s'accettano gli ace nè gli assegni cabrio
non nominare le seguenti parole: la pellicciaia, il materasso ikea, i piccioni pulitori, le minestre knorr, nino e clara; termini protetti da copyright.
- al concorso a premi potranno partecipare tutti, esclusi i presenti.
si prega di allegare cento euro in biglietti da dieci per la pubblicazione e per le spese di spedizione.

il più bel post verrà giudicato da una giuria di illustrissimi figuri nelle persone di: IrZingaroPope, IrNarratore, IrTim, la Zarina seconda, IrSipario in tutte le sue vesti.

il vincitore avrà diritto a un numero di commenti pari e non oltre i cento, al bacio accademico da parte di oriana fallaci o vanna marchi, a scelta, e a una visita guidata delle grotte papali insieme a costantino e al materassone ikea per rimirare tutti gli scheletri vaticanensi.

i post dovranno pervenire entro e non oltre il trenta aprile corrente mese.
programmazione non soggetta a variazione.
aut. min. rich. 06.512.66.29

Thursday, April 07, 2005

Nuntio vobis gaudium magnum.

da quando è arrivata la primavera, la mattina non vago più per casa al buio come i lupi rintanati nelle caverne ululando alle stelline sul soffitto e cercando a tastoni il paio di jeans meno sgualcito da indossare. da qualche giorno a questa parte cerco di alzare, con grande sforzo di braccia, financo le serrande e aprire le finestre chè il panorama merita e sarebbe uno spreco non abusarne soprattutto visto l'affitto che pago.
abito vicino a un punto nevralgico e strategico della capitale: a parte per l'odore che si respira di maria de filippi, di costantino e di tutta la truppa di vips al gran completo, la mia zona è importante perchè c'è una grande stazione della metro e dei bus con annesso parcheggione alberato dove se ti va bene gli zingari non ti rubano neanche l'automobile. sono uscita in terrazzo stamattina chè dovevo ritirare le mutande stese ieri sera. all'improvviso un gran vociare ha catturato la mia attenzione. una folla sovrumana fatta di persone e di pulman tutti in fila era assiepata nella strada e nel parco sotto casa. tutti con la testa all'insù tanto che mi sono pure imbarazzata per via del reggiseno che non era quello buono delle grandi occasioni. mi sono sporta un poco stando attenta chè soffro di vertigini e ho notato che guardavano tutti verso il mio balcone. ho pensato che qualcuno si stesse buttando di sotto, poi ho visto che dalla caldaia stava uscendo un fumo strano di colore grigiastro tendente al nero. la folla intanto continuava ad esclamare: "ohhh....", qualche gruppo recitava il rosario e qualche boys cantava pure "osanna, osanna, osanna nell'alto dei cieeeeli...". lì per lì non ci ho capito un granchè: io la mattina non riesco a carburare al volo. ho pensato di tutto, compreso che il palazzo stesse andando a fuoco. la cosa strana era che la gente sotto si mostrava calma e sorridente e sventolava bandierine gialle e bianche e cappelli colorati. e poi non c'erano sirene spiegate nè vigili del fuoco. intanto il fumo continuava ad uscire dalla caldaia: denso e nero che mi sono pure preoccupata ma sotto han continuato a vociare e a cantare osanne e preghierine. sono andata verso la caldaia e ho aperto lo sportellino: una luccetta rossa lampeggiante m'ha indicato che mancava l'acqua. prontamente ho spento e ho aperto il rubinetto dell'acqua e poi con calma serafica e grande abilità ho riacceso la caldaia che prontamente ha dato la schiccherina ed è ripartita. un fumo bianco è uscito da sopra il tubo e la folla da sotto ha urlato a più non posso il suo delirio applaudendo e cantando e sventolando tutto quello che c'era da sventolare: ho visto addirittura uno che ostentava con orgoglio una tiscert bianca con su scritto "non lo faccio per amor mio ma per dare un figlio a dio". ho richiuso al volo le finestre chè nel frattempo avevo fatto tardi. la folla ha continuato a strillare e a cantare e a battere le mani. non ho avuto il tempo di fermarmi a capire cosa fosse successo. ho solo pensato che la gente è proprio strana: ma non è eccessivo tutto 'sto trambusto per una fumata bianca?