Tuesday, January 31, 2006

Ricicliamo pure i post, va'!

erano notti che non riuscivo più a dormire tranquilla. la prima notte ho pensato alla peperonata tutti i gusti più uno mangiata a tarda sera a casa della pellicciaia, mia dirimpettaia. poi ho dato la colpa alla mistura di caffè e cocacole con contorno di cioccolato nero fondente 80% lana e 20% cotone sulla pelle con cui mi drogo negli ultimi tempi. per un attimo ho pensato anche a quegli spiritelli burloni venuti a disturbare i sonni delle persone più care e sagge. solo ieri, aprendo gli occhi, ho scoperto il motivo dei miei sonni agitati: le lenzuola del mio letto, fattesi le valigie, se ne erano andate di casa. m'han lasciato un biglietto sul frigo. e niente più. la prima cosa che ho fatto è interrogare il materasso. lui naturalmente ha fatto il vago, come il suo solito. per sviare il discorso ha accusato prima un forte mal di testa e poi mi ha tirato su una storia lunga una quaresima i cui punti salienti sono che è preoccupato per il concorso in cui passerebbe di grado; che ha problemi con la famiglia visto che il padre è stato licenziato e senza giusta causa e poi mi ha parlato anche di certi suoi problemi alla cervicale che, dice, 'sti materassi moderni non li fanno più col cotone e la lana di una volta. fatto sta che non trovando risposte per quell'insano gesto da parte delle mie lenzuola, ho girato per tutta casa in cerca di un indizio. sono corsa nel cestone della biancheria sporca ma non ci ho trovato niente: vuoto e immacolato come quando l'ho comprato. ho visto al bagno chè non si sa mai ma ci ho trovato solo due vecchi assorbenti del '76 di quelli senza ali e senza fluf assorbente che non credo abbiano niente a che fare con l'accaduto. poi ho controllato anche in cucina: sai, 'ste lenzuola di flanella sono gente strana. non sapendo più a che santi rivolgermi e soprattutto quali elencare per lanciare anatemi, ho aspettato chè come dicono gli anziani: il tempo cura tutto. verso le sette m'han citofonato che già pensavo all'ufficiale giudiziario per quella storia dell'enciclopedia sulla cucina di suor germana divisa in otto tomi mai avuta, mai ordinata e, soprattutto, mai pagata. in ogni caso ho risposto al citofono: speravo tanto che qualcuno mi sapesse dare qualche notizia circa le mie lenzuola preferite, soprattutto le uniche in mio possesso. ho aperto visto che una voce tranquilla mi ha risposto: "Noi". ho pensato a qualche amico o persona di casa. ho aspettato sulla porta che la curiosità mi si mangiava. appena aperte le porte dell'ascensore sono rimasta allibita: davanti a me, come se niente fosse, mi ritrovo le due lenzuola fresche di bucato, lille lalle, tutte imbelletate con in mano una cocacola e nell'altra novella 2000: che pettegole! non sapendo se arrabbiarmi o rimanere senza parole,ho optato per il silenzio, anche perchè da dietro lo spioncino già immaginavo che la pellicciaia mi stesse osservando per ridere alle mie spalle. ho richiuso con calma e noscialans la porta di casa e, con voce ferma e sicura, ho chiesto loro delle spiegazioni. m'hanno detto che si sono informate coi sindacati e sulla base di non so quale statuto il loro salario non è direttamente proporzionale alle loro ore lavorative, che il giovedi lo vorrebbero libero e che vorrebbero essere cambiate ogni settimana e non ogni mese e mezzo e che, tra l'altro, vorrebbero essere iscritte a equitazione che, pare, il moto faccia bene. mi son sentita piccola piccola e non ho saputo cosa controbattere. ho dormito sul divano, stanotte: mica potevo più guardarle in faccia.

Tuesday, January 17, 2006

La sveglia.

io e la mia sveglia siamo in rotta ormai. non so cosa posso averle fatto anche perchè è da dopo natale che non mi rivolge più neanche la parola che sinceramente la cosa mi manda anche un po' in bestia. non capisco cosa le passi per la testa; m'han detto che bisogna portar pazienza, che forse si tratta di crisi adolescienziali tipo quelle in cui ti spuntano i brufoli e ti metti l'apparecchio ai denti che sembri un mostro, o che forse è saturno che sta facendo a cazzotti con la sua luna o con qualche altro pianete delle sveglie.
fatto sta che da qualche giorno l'aria a casa è irrespirabile. ho provato con i fiori, dei bei lilium tipo quelli che vedi nei cimiteri di lusso, tutti bianchi e profumati che ho starnutito una settimana. poi le ho portato i ferrero roscè come ambrogio chè in televisione ci fa sempre la sua porca figura sia a casa dei conti che dei vip più blasonati. ho provato anche a svegliarmi prima di lei e a portarle il caffè in modo che la mattina non si stancasse troppo. m'han detto pure che forse è possibile che abbia un calo del ferro o delle vitamite o un po' di spossatezza chè sta arrivando la primavera. quello che è certo che non so più come comportarmi.
oggi ho provato a farle parlare anche da un mio amico, lui sa sempre come prenderla. ho scoperto che si sente stressata, che ha delle rimostranze per via di certi contributi che non le ho versato anni addietro e che, questa è davvero assurda, la sfrutto per via della lucina rossa che proietta i numeri sul muro per tutta la notte. pare che la lucetta non la faccia riposare e le sembra uno danno economico tenerla accesa quando io la consulto solo prima di dormire e la mattina quando mi sveglio. ha parlato di risparmio energetico e di un uso razionale delle nostre risorse per far sì che non ci siano sprechi e per non sovraccaricare il Paese che già è sovraccarico di per sè. ha fatto tutto un panegirico su quanto consuma una sveglia, su quanto una lavastoviglie, un frigorifero e, carta alla mano, ha tirato fuori una ricerca realizzata su internet che dimostra che con una lavastoviglie nuova potrei risparmiare il 60% dell'energia, con una lavatrice a pioggia potrei risparmiare anche sull'acqua e sul detersivo e con un frigo a doppio isolamento posso consumare il 50% in meno di gas freon. alla parola freon i miei occhi hanno strabuzzato e l'ira mi ha assalito tutti i centri nervosi anche quelli ostruiti dai trigliceridi in eccesso e dal colesterolo in aumento.
oggi ho contattato di corsa i sindacati per vedere se posso chiudere tranquillamente e senza strascichi questo rapporto lavorativo. l'avvocato m'ha detto che il lavoratore ha sempre ragione, cosa che non sempre è vera però in italia è così. ha aggiunto che mi conviene tenermi buona la sveglia magari soddisfacendo tutte le sue richieste anche quelle più assurde. così mi sono scervellata per tutto il giorno per cercare un modo per "ingraziarmi" la sveglia: i miei pensieri sono stati tra i più disparati, dall'offrirle l'autografo di eduardo de filippo che mia madre tiene nel salotto buono insieme alla foto di mia nonna e di stalin fino a un mese di consumazioni di caffè e cappuccino qui da clara; dalla creazione di un blog tutto suo che ormai i blog ce li hanno porci e cani fino al regalarle l'album della lecciso, quello dove canta, tutta scosciata, che a lei non la capisce nessuno perchè la giudicano dalle apparenze. poi guardando la tivvù ho avuto la folgorazione: credo che le proporrò di andare a buona domenica per farla sottoporre alla macchina della verità. ho visto che ormai ci si sono sottoposti anche i tronisti di maria de filippi. e io che pensavo che la macchina della verità servisse alla cia, all'effebiai, a quelli di csi per vedere di chi sono le macchie di unto sopra la tovaglietta e al ris per vedere se la franzoni quella mattina girava con le babbucce o no!