Sunday, May 29, 2011

Tuesday, May 24, 2011

singapore #16

il volantinaggio qui lo fanno tutti, ragazzi punk occhi a mandorla e capelli biondi come raffaella carrà, adolescenti coi brufoli larghi come crateri, anziani più arzilli di me, donne senza denti e senza capelli, signore di una certa età a cui però non bisogna chiederla, uomini con la cravatta e le infradito. ognuno ti porge il volantino del posto per cui lavora studiando prima se è il caso di dartelo oppure no.
non come in italia che i volantini te li tirano dietro insieme ai prodotti che vendono; io una volta all'uscita della metro subaugusta ho visto dare la pubblicità di una cyclette ad uno zoppo e quella di una pasticceria ad una mia amica che pesa 85 chili.

universi paralleli

se fossi l'agent dunham andrei di là solo per vedere se ho fatto gli stessi sbagli o qualcuno in più.

singapore #15

ho visto un ragazzetto senza iphone e senza cuffiette avviluppato alle sinuosità dei suoi pensieri. c'è ancora vita sulla terra, mi sono detta meravigliata.

Thursday, May 19, 2011

in mediocritas stat virtus

"ho preso la chitarra senza saper suonare..." jovanotti

si sente.

stranezze

tra le persone che potrei conoscere, facebook oggi consigliava mia madre.

Wednesday, May 18, 2011

singapore #14

per riconoscerci tra orientali e caucasici non si ci si guarda più in faccia ma al cellulare. quelli del luogo hanno tutti l'iphone, noi il blackberry: la tecnologia batte la fisiognomica 10 a zero.

Sunday, May 15, 2011

Tuesday, May 03, 2011

singapore #12


mr wang è il mio maestro di riflessologia plantare; ha 65 anni e gli occhi a mandorla, la pelle liscia come un pupetto di sei mesi e gli occhi profondi come qualcuno che sa molto senza il bisogno di ostentarlo. mr wang si fa chiamate richard ma il suo nome è un altro, mica l'ho capito che più che un nome sembra una canzone. ho scoperto che un sacco di cinesi lontani da casa e trapiantati altrove cambiano il loro nome e così al posto di cinchaomin trovi un roberto, al posto di ginmei una ornella, al posto di mingnà una suzanne e così via chè inventarsi i nomi cinesi è uno sforzo troppo grande per me.
mr wang porta il pettine nel taschino dei jeans, credo per aggiustarsi il riporto ed essere sempre in ordine come gli uomini di altri tempi e ha appeso alla cintura il fodero del telefonino rigorosamente con caratteri cinesi. mr wang mi ha fatto vedere i suoi diplomi perchè pensava che come tutti gli occidentali ci tenessi al pezzo di carta. lui sa poco di meridiani, di yin e yang, di kyo e jitsu: la sua arte è nella mani, la sua arte viene da lontano. mr wang parla male l'inglese come me, è sempre un terno al lotto prendere un appuntamento con lui chè io dico fischi e lui capisce fiaschi ma alla fine non si sa per quale linguaggio non verbale riusciamo a vederci e fare la lezione. il suo modo di parlare è strano, tra il singlish (l'inglese di singapore) e il cinese e tutte le parole di mr wang finiscono per a: è così che pain diventa peina, june diventa juna, ki (qi) diventa kia, foot diventa futa, good diventa guda, call diventa cola, e la parola doctor diventa loctor sfatando il luogocomune che i cinesi non pronunciano la erre ma a quanto pare difettando di di.
mr wang la mattina pratica il qiqong e il taichi mantenendo il suo equilibrio perfettamente in ordine e il lunedi che è il suo giorno libero lo dedica a prendersi cura di sè: massaggio tuinà del corpo e un trattamento al viso. lunedi sera è arrivato con una faccia così rilassata e serena che mi ha contagiato e all'istante ho pensato di vedere l'aura del peluche che ho sul comodino. mr wang lavorava in fabbrica tanti anni fa. mi ha detto che all'epoca si sentiva molto peggio: dolori sparsi per tutto il corpo e umore altalenante, senso di insoddisfazione e smarirmento. mr wang è del capricorno o del cane a seconda di quale oroscopo segui. è esperto di feng shui cioè l'arte di armonizzare la casa che da noi c'è bisogno della laurea in bio-architettura. mangia mele verdi e certe sbobbe che fanno inorridire il mio naso ma di più il mio stomaco. mr wang ha trovato il segreto per vivere bene, serenamente e con poco; vive nelle case HBD (le case comunali di singapore) lontano dal centro, si muove in metro, spende i pochi soldi che guadagna per continuare a studiare e a fare corsi. non so se mr wang raggiungerà l'illuminazione, certo è che la sua felicità l'ha già trovata in questa vita.

singapore #11

paese che vai, usanza che trovi.