Thursday, February 26, 2004

Al passo coi tempi.

Ho sempre avuto paura dei temporali. non certo il terrore, come i cani che si nascondo sotto i letti e non li vedi uscire più. quella paura irrazionale e stupida che mi fa dire ogni volta: ora un fulmine s'abbatte sul palazzo, colpisce l'antenna che anzichè Berlusconi stavolta ci porta il fulmine in casa. Insomma una paura mica da niente. non faccio scene di panico. mio padre mi ha insegnato che bisogna contare. così ho passato parte dell'infanzia e dell'adolescenza a contare la distanza del temporale: a ogni bagliore contavo in secondi dopo quanto sarebbe susseguito un tuono. se piano piano i secondi aumentavano, voleva dire che il peggio era passato e il fulmine, che non era entrato in casa mia, stava entrando in casa di qualcun altro e io mi potevo riaddormentare tranquilla. stanotte c'è stato un temporale di quelli con i tuoni grossi e fragorosi e le saette peggio che a Bagdad. all'improvviso ho cominciato a contare per vedere il temporale dove fosse. ma il mio conteggio non era più in base all'alternanza luce/scoppio. Ho scoperto, e non me ne ero accorta prima, che ormai mi regolo in base agli antifurti della macchine e degli scooter. scoppio fragoroso, antifurto della bmw del gioielliere: temporale in avvicinamento. scoppio fragoroso e accensione dell' antifurto di mauro il ladrone: temporale a un meno di un chilometro. scoppio e conseguente allarme di casa: temporale zona prato/piasciatoio dei cani. scoppio e accensione antifurto twingo del Fettina, temporale in prossimità case Drogati. il mio livello di paura più alta è quando parte l'antifurto del mio scooter che sta nella cantina sotto casa. lì siamo in pieno Defcon 1 e in pieno rodimento perchè devo alzarmi e aprire le serrande e farlo smettere. dopo di che a scemare il temporale si allontana. Si sentono antifurti di zone sconosciute. E io posso riaddormentarmi tranquilla e beata. come cambia la vita, signora mia. pensi che una volta qui di fronte era tutta campagna!

Wednesday, February 25, 2004

Ciao Albertone!

Mi autocito!

Post banale, moralista e irritativo. Da non leggersi prima di suicidarsi. In caso, dopo.

C’è una, in giro per la blogsfera, che scrive che si vuol suicidare. Sarò cinica. Ma non me ne frega niente. Pare che abbia messo già i manifesti circa la data, il 29 di questo mese. Io i suicidi (nel senso delle persone che si vogliono togliere la vita) non li sopporto. E qui so già di fare male a qualcuno, ma tanto lo sa come la penso e sa che non parlo di lei che almeno lo fa con cognizione di causa e senza mettere date! Non li reggo proprio, soprattutto in questo periodo. Dice mamma che è urano in pesci o saturno che passa. Sarà. Ma in questo momento odio quelli che si piangono addosso, odio i drogati di se stessi, odio chi parla di suicidio a vanvera, odio pure pantani che se n’è morto senza tirare fuori quella “forza” che gli è servita per scalare le montagne. La vita non è uno scherzo, anche se son la prima a riderne e a seppellirmi da sola di risate.
M’accorgo a volte che vado così di corsa per barcamenarmi nei miei mille guai che non ho il tempo di dare ascolto alla me stessa che sta in crisi. Faccio un esempio. Domenica scorsa: vuoi per Rauda che ha cucinato il cous cous, vuoi perché le ho fatto vedere il filmino del deserto, vuoi perché qui a roma pioveva sabbia di quella bella rossiccia vero sahara, fatto sta che domenica scorsa ero sull’abbacchiatello molto andante. Per non dire triste che è una parola inflazionata. Pensavo a ciò che è stato. Pensavo alla pace che ho trovato in quei posti. Pensavo al marasma che ho dentro e alla tempesta che mi si sta abbattendo contro in questo periodo. Problemi economici, lavorativi, esistenziali, per dirla con mammaè saturno, poraccio, che sta a fà il lavoro suo!”. Sono in un momento in cui devo mettermi in trincea e combattere. Cercare di dosare le forze. Cercare di rimanere lucida. Di non buttare all'aria tutto ciò che ho creato. Cercare anche di non ammalarmi perché ogni giorno è buono per lavorare un po’ di più. Non sono un eroe. E’ la mia vita. E non mi sto sbrodolando addosso per dire che son brava. Sono normale anche nell’essere eccezionale!
E la tristezza di domenica dov’è finita? Non lo so. So che lunedì son venuta qui. Ho cominciato a chiamare questo e quel cliente. Ho fatto un lavoro. Sono andata in banca. E poi un altro lavoro. Ho aperto l’ennesima bolletta. Ho fatto due conti. Ho chiamato il commercialista. Mi sono potuta permettere anche il lusso di parlare un’oretta buona con mia madre. La sera ripensavo al mio malessere e mi sembrava distante ma certamente non svanito nel nulla. Pensavo tra me e me, cavolo, ieri ero triste ma oggi? Oggi lo sono altrettanto, non è mica il lavoro che m’allevia le pene! Quello mi toglie solo i problemi. E così mi sono accorta di non avere tempo neanche per piangermi un po' addosso: non potevo ripensare alla malinconia del deserto, alla mia vita, ai cambiamenti che sento dentro e che temo, alla tristezza che mi attanaglia dentro e non mi lascia mai, alla fustrazione di lavorare per pagare solo le tasse. Insomma, passano i giorni e devo metter da parte tutto ciò che sento per dedicare tutto il mio tempo a riparare le falle di questa barca alla deriva. Probabilmente ciò che sto passando io, cioè una crisi, non è la stessa cosa di ciò che sta passando la ragazza che si suiciderà il 29. Anzi sicuramente. Però credo che in certi casi, ridimensionarsi con la realtà ti aiuti a vedere le cose sotto un’altra ottica. Quando hai i problemi seri, quelli veri, tutto ciò che è esistenziale diventa un accessorio a cui si può apparentemente rinunciare. Non togliere, ma accantonare un pochino. Dentro me stessa c’è sempre una pupa positiva che mi dice il contrario in positivo di ciò che sto pensando. E’ un aiuto in certi momenti di sconforto. Che qui, cara la mia suicida, mica ci hai il primato del dolore solo tu! Lo so. Son discorsi banali che farebbero girare le scatole a chiunque! Ma chi l’ha detto che nascere sarebbe stata una passeggiata? Forse, l’unico è dio che gli è andato sempre tutto bene, ‘tacci sua!

Saturday, February 21, 2004

La tua idea

E' meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani...
spendere tutti i sogni eludendo i guardiani...
Finché il tuo cuore è intatto e il tuo coraggio non mente,
ti ritroverai uomo dietro un fantasma di niente.
Ti mostrano il sorriso e poi li scopri... assassini!...
ti vendono la morte pur di fare i quattrini...
E sulla pelle del tuo ultimo fratello innocente
c'era rimasto un buco solamente...
La tua idea, la tua idea...
non mollare, difendi la tua idea!
Ricordi quando ti nasceva una canzone
e quando la speranza aveva gli occhi tuoi?
Vincerai, se lo vuoi...
Ma non farti fregare gli anni tuoi!
Il blu del cielo forse adesso ha una ragione...
ferma l'amore, non lasciarlo andare via, via, via, via!
Chi di violenza vive forse ha quella soltanto...
prendi la gioia al volo prima che sia rimpianto...
La tua macchina rossa potrai averla anche tu,
ma non è a trecento all'ora che vivrai di più!
La tua idea, la tua idea...
Quando sparisce col sorriso la paura,
ti vivrò accanto, farò il viaggio insieme a te!
Sarò io la tua idea!!!
Credimi, tu non devi smettere di giocare agli indiani...
il tuo destino non è nella ruota, ma è nelle tue mani!
...ed è per questo, credimi,
che è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani...

E la dedico a Bea, donna vera e per questo incompresa (P copyright)


Thursday, February 19, 2004

Nino&Clara

Nino: dice che se so' distratti e hanno perso 900 mila euro....
Clara: ma chi s'è distratto?
Nino: quelli d''a Parmalatte...
Clara: io se me distraggo tutt'arpiù me perdo la partita de la Roma...

Auguri Massimo.


Benigni: "Allora. Ecco."
Troisi: "Me raccomanno eh, Saverio…"
B: "Sì… stai tranquillo. Caro… "
T: "Con educazione"
B: "Vai! Vai"
T: "Ca nun possiamo fa’ riconoscere"
B: "Sì"
T: "Cercammo di fa’ ‘nu poco anonima."
B: "Allora dettala te, la lettera. Vai! Vai!"
T: "Allora… Caro Savonarola…"
B: "Aspetta! Prima la data, no? Quanti se n’ha?"
T: "Quasi millecinquecento."
B: "Frittole, quasi millecinquecento."
T: "Sai tu quanti n’avemo?"
B: "Beh, che scrivi, dai… una lettera… Roma, quasi duemila?!"
T: "Allora metti estate, quasi millecinque."
B: "Niente, va… mi informo io sulla data. Allora… Caro… caro no, mica è nostro amico, no?"
T: "Asp… infatti. Aspietta… Savonarola… aspietta un attimo! Non scrivere subito."
B: "San… San…"
T: "Santissimo Savonarola."
B: "Santissimo."
T: "Come sei… bello, per esempio, come se gli volessimo dire…"
B: "Santissimo Savonarola, scrivo come sei bello, dai."
T: "No no"
B: "Santissimo Savonarola, quanto ci piaci!"
T: "Sembra ‘nu poco… scrivi."
B: "quanto ci piaci…"
T: "Quanto ci piaci."
B: "…a noi due."
T: "Mejo se metti già ca simmo seguaci."
B: "L’esclamativo ce l’avranno?"
T: "Si nun se sa cuss’è l’esclamativo mejo ca scrivi scusa le volgarità."
B: "Scusa le volgarità… e che volgarità?! Savonarola…"
T: "Pe’ chillo ugni cosa è peccato. E’ capace che metti ‘o punto esclamativo dice che è questo coso qua l’uomo con il puntino… è peccato. Si tu metti per sta’ sul sicuro… Scusa le volgarità"
B: "… le volgarità. Allora mettiamo la freccia… questo è un esclamativo, non è un uomo…"
T: "No no no. Scusa le volgarità"
B: "Eh"
T: "Eventuali"
B: "Eventuali che?!"
T: "Eventuali pecché se no… ‘a vuoi scrive come dico io o no?"
B: "Eventuali."
T: "Pecché se no quillo dice allora pecche m’hanno scritto scusa le volgarità si nun ce stanno volgarità allora vuol dire ca vulivano esse volgari e nun ce so riusciti"
B: "Scusa le volgarità eventuali punto. Che… co…Come va?"
T: "No, come va non va bene… Savona… Sa… Santissimo"
B: " Santissimo"
T: " Santissimo… noi no.."
B: "Lascia vivere… Vitellozzo"
T: "Lascia.. no…lascia… Potresti lasciar libero Vitellozzo?"
B: "Vitellozzo…se puoi, eh? Savonarola!"
T: "Savonarola. Mo’ cerchiamo di spiega’ per bene… capito, no… pecché issu fa ccusì… pecché è peccato…"
B: " Savonarola! Oh! No, anche dirgli lui… è proprio uno che…"
T: "Eh, appunto, dico, puoi scrive…"
B: "Savonarola! Che c’è? Eeeeh e che è?"
T: "E che è?"
B: "Oh! Diamoci… una calmata, come dire… tutti insieme. Diamocì"
T: "No… no sulla i. Diamoci…"
B: "Diamoci una calmata, eh. Oh!"
T: "Metti eh tra parentesi"
B: "Eh… eh… acca… eh… oh!"
T: "Poi scrivi nel caso, scusa le parentesi."
B: "Sì. E che… e che… e che… e che…"
T:"E che eh? Ma… qua pare che ogni cosa ogni cosa uno non si può muovere che… quest’e quello e… pure pe’ te… oh! No?"
B: "Beh… sì quest’e quello oh!"
T: "Eh? Due persone… personcine… noi siamo due personcine per bene"
B: "… e che non facciamo male a nessuno…"
T: "che non farebbero male nemmeno a una mosca"
B: "figuriamoci…"
T: "figuriamoci a…"
B: "a un frate…"
T: "a un santo come te"
B: "figuriamoci a un santone…"
T: "a un santone come te. Anzi…"
B: "Varrai più di una mosca, no?"
T: "No, lascia… ti pare mo’ che lo metti in competizione?"
B: "Vabbè"
T: "anzi…"
B: "anzi"
T: "Ecco, anzi già spiega tutte cose, no? Varrai più di una mosca!"
B: "anzi… anzi… Ciao!"
T: "No. No no no ca ce vuole ‘nu saluto proprio ‘ppe bene, no? Cioè, da peccatore… umile… capito no? Noi ti siamo… cioè ti salutiamo… con…"
B: "ti salutiamo con…"
T: "con proprio… non non sappiamo nemm… Aspetta, no, aspetta"
B: "Proprio… siamo…"
T: "Ecco, scrivi: ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi. E’ proprio il massimo de la… pecché?"
B: "…con la nostra faccia…"
T: "Il peccatore, eh? Uno fa… ‘na penitenza."
B: "… la nostra faccia sotto a …"
T: "… i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo. Puoi muoverti."
B: "Cioè, che vuol dire?"
T: "Cioè, la faccia sotto ai piedi e issu può camminare come… cussì, tu pensi proprio siimo due… umili… capito?"
B: "Bellissima. Una bellissima immagine…"
T: "Esatto."
B: "… con la faccia sotto ai piedi."
T: "E puoi muoverti"
B: "E puoi muoverti quanto ti pare e piace."
T: "… quanto ti pare e piace…"
B: "… e noi zitti sotto"
T: "E vabbe’, dai, vabbe’…"
B: "…noi zitti sotto"
T: "Punto. Un bacio"
B: "Scusa scusa il paragone tra la mosca…"
T: "… la mosca e il frate. Non volevamo… minimamente offendere. I tuoi… peccatori di prima…"
B: "Dobbiamo risalutare?"
T: "… con la faccia… dove sappiamo."
B: "Beh, ormai gli si è detto! Cioè lui …con la faccia…"
T: "… tuoi peccatori, con la faccia dove sappiamo."
B: "Sempre zitti."
T: "Sempre zitti."
B: "Sotto."


Tuesday, February 17, 2004

Tanti auguri a te!

"...Con te "tocca" combattere non ti si può pigliare come sei, i tuoi difetti son talmente tanti che nemmeno tu li sai...Ma c'è di buono che al momento giusto tu sai diventare un altro, in un attimo tu sei grande, grande, grande..."
Grande Papà! Anche quando. Quando litighiamo per Ivano Selli e Storace. Quando non mi parli perchè sparisco sempre la domenica. Quando mi capisci al volo e non dici niente ma io lo so che mi hai capito. Quando ti sei fatto in quattro per trovarmi i posti migliori ai concerti migliori. Quando prima seconda e terza mi hai insegnato a guidare. Quando andavamo a pasqua e a natale al palaeur perchè Bella mangiasse. Quando ci vedevamo intere tappe tifando per Hinault e Fignon. Quando ci tenevamo il muso perchè tu sostenevi Del Piero e io il grande Baggio. Quando ci hanno detto che mamma aveva l'emorragia cerebrale e ci tremavan le gambe. Quando sei testardo più di me e come me. Quando giocavamo a scala quaranta e tu baravi e se non lo avessi fatto tu, lo avrei fatto io! Quando, coi lacrimoni, tutti a tre a vedere The Champ. Quando discutevamo, neanche ci pagassero, perchè per te Prost era il più forte del mondo e per me lo era Senna. Quando la tua sensibilità è così fuori del comune che uno si chiede da quale mondo provenga.
Buon compleanno, Grande padre! la tua figlia "sgangherata"

Monday, February 16, 2004

Why me?

M'è arrivata una lettera oggi. Sai quant'è che non ricevo posta che non sia qualche multa, qualche richiesta di soldi o qualche condono da fare? Qui, signora mia, nessuno scrive più a nessuno. Ci si manda un sacco di e-mail. Ma carta, quella vera, quella degli alberi dell'amazzonia, ben poca. Vabbè, è il progresso. Facciamocene una ragione. Comunque leggo il mio nome sulla busta. Tutta speranzosa, leggo anche il timbro. Ah, Milano, dico tra me. Boh, sarà Giulio? sarà Ornella? o forse qualche curriculum che ho mandato in giro. Sicuro che sarà qualche produzione a cui ho mandato i corti! Trentamila pensieri in 10 nani secondi. Si possono fare 30 mila congetture in così pochi secondi? Sì, dipende dalla velocità delle sinapsi. Noi in famiglia si va a cento all'ora sempre, anche se portiamo tutti gli occhiali!
La faccio breve chè qui tempus fugit. Tiè, t'ho sfoderato pure il latinorum. Apro la busta. Con estremo dolore, leggo che l'Hotel Scala Nord tre stelle colore verde mi fa sapere che dispone di 71 camere moderne e funzionali, tutte con telefono e tivvù satellitare, bagno privato. Il costo è di 65 euro per la singola e 90 per la doppia. E' situato vicino alla Fiera. E mi porge i suoi più cordiali saluti.
Uno "sgrunt" è d'obbligo! Primo: perchè come cacchio ha fatto l'Hotel Scala Nord a rintracciare il mio indirizzo. Secondo: ma che si credono che una brava ragazzetta come me se ne va in giro per alberghi? Terzo: scrive la PR che l'hotel è situato verso Milano Pero. Però! Quarto: far illudere una persona così. Quinto. Non lo ricordo.
PQM: Gentile signora PR dell'Hotel Scala Nord tre stelle colore verde, mi spetterebbe perlomeno un minimo di riconoscimento (capisca a me, magari nei mesi di meno affluenza) tanto più che vi ho citato su codesto blog di enorme successo, letto tra l'altro da esimie e stimabili persone come Marie-Sgrunt-Marion, Ir Zingaro in persona, il signor Vingardium Levioso, la signorina Aia della stirpe Polli e affini, un certo Mauci de' certi luoghi del nord, Pietro ir petofilo, Zu il menestrello e tantissimi altri che non sto qui ad elencare.
In ogni caso, si ricordi camera matrimoniale vista tangenziale con aria condizionata e frigo bar chè fanno tanto Biutiful. Sa, si vive 'na volta sola. E scialiamo!

Friday, February 13, 2004

Lettera a un figliolo che mai nascerà. Ma mica come il "pippone" della Fallaci.

Caro figliolo. Pensavo a te oggi che commentavo nelle Terre di Pietro. Insomma ho 35 anni. Né troppi né pochi, dirai tu speranzoso che metta la testa a posto. Sono in salute, malgrado l’ipocondria. E discendo pure da stirpe illustre: non è da tutti essere imparentati con Lord maicol spenser tresy, duca di iorch, principe di florence, sua altezza mezza bellezza! Mica cotica, insomma. Penso a mia madre che alla mia età aveva già un’adolescente di quindici anni. Penso a mio cugino di dieci anni più piccolo che domani battezza il suo figliolo. Insomma 35 anni è l’età in cui la donna è al massimo della curva gauss e me ne sto qui che sto ancora cercando la mia strada che non prevede neanche di “sguincio” la maternità. Ci penso a te, che credi. E mi sento un po’ in colpa, ma poi mi dico: mica siamo nati tutti eguali. Io sono ancora una figlia. Come faccio a far la madre che non riesco neanche a tenere un cane per più di un mese. Ci penso al mio figliolo, bellissimo tra l’altro e che non vedrò mai. E son felice per lui. Son felice che avrà una madre che lo meriterà e lo apprezzerà di più di me. Che sarà più tollerante. Che non gli vieterà niente che io sono un po’ gelosa e guai a chi me lo tocca. Sono felice che forse è già nato e se ne sta da certi ricconi a far il nababbo. O forse in tibet quale prossimo dalai lama. O in america a rappare con le parole. O a cuba a giocare in mare con gli squali. O a montecarlo che a me non è ancora riuscito di andare. O nel deserto a fare il capo-tribù dei ribelli. Il mio figliolo sarebbe stato in gamba. Quasi come me. E s’è dato una gran salvata a non nascere da me che quasi quasi mi dovrebbe ringraziare di aver avuto il buonsenso di non metterlo al mondo. Caro figliolo che non sei mai nato: fattene una ragione che si dice sempre così e io ancora non ho capito il perché. Ovunque tu sia, fatti la tua vita. Onestamente, chè a "rubare" ci abbiamo già pensato noi. Non accettare caramelle dagli sconosciuti. Attento ai "petofili", ai drogati, alle persone false, ai compagni che ti portano sulla cattiva strada. E mettiti la maglia di lana, se esci la sera.

PS: Certo, lasciare così una povera madre alle prese coi condoni e i fiscalisti!!! Se sei ricco, almeno un obolo. E che t’avrò chiesto mai!

N'sarò troppo melensa?

La costruzione di un amore
Spezza le vene delle mani
Mescola il sangue col sudore
Se te ne rimane
La costruzione di un amore
Non ripaga del dolore
È come un altare di sabbia in riva al mare
La costruzione del mio amore
Mi piace guardarla salire
Come un grattacielo di cento piani
O come un girasole
Ed io ci metto l'esperienza
Come su un albero di Natale
Come un regalo ad una sposa
Un qualcosa che sta lì e che non fa male
E ad ogni piano c'è un sorriso
Per ogni inverno da passare
Ad ogni piano un paradiso, da consumare
Dietro una porta un po' d'amore
Per quando non ci sarà tempo di fare l'amore
Per quando farai portare via
La mia sola fotografia
Ma intanto guardo questo amore
Che si fa più vicino al cielo
Come se dopo tanto amore
Bastasse ancore il cielo
Sono io e sono qui e mi meraviglia
Io qui stretto fra le mie braccia
Eh, no son proprio io, lo specchio ha la mia faccia
La fortuna di un amore
Come lo so che può cambiare
Dopo si dice: l'ho fatto per fare
Ma era per non morire
Si dice: che bello tornare alla vita
Che mi era sembrata finita
Che bello tornare a vedere
E quel che è peggio è che è tutto vero perché...
La costruzione di un amore
Spezza le vene delle mani
Mescola il sangue col sudore
Se te ne rimane
La costruzione di un amore
Non ripaga del dolore
È come un altare di sabbia in riva al mare
Intanto guardo questo amore
Che si fa più vicino al cielo
Come se dopo tanto amore
Bastasse ancora il cielo e...
Sono io, mi meraviglia
Stretto fra le mie braccia
E no son proprio io, lo specchio ha la mia faccia
Son io che guardo questo amore
Che si fa più vicino al cielo
Come se dopo tanto amore
Bastasse e ci fosse ancora il cielo
E tutto ciò mi meraviglia
Tanto che se finisse adesso
Lo so io chiederei che mi crollasse addosso, si.

Thursday, February 12, 2004

Nino&Clara

Nino: a Clà, hai visto che ha detto Berlusconi?
Clara: che ha detto, Ninè?
Nino: ...che la madre quanno che annava ar mercato s'enformava prima der prezzo d'a merce..
Clara: mannaggio...a sapello prima, la mannavo a compramme l'aranci!

Tuesday, February 10, 2004

Come non averci pensato prima?

CasadelTesoro. Ore 20.15. Il Ministrino è a cena con la moglie che s'accorge subito dell'aria strana e preoccupata del marito che non risponde a tutti i 7X30 di Enrico Papi.
Minestrina: Che ciai, amò?
Ministrino: Che vuoi che ho? Il lavoro...sempre questo benedetto lavoro...
Minestrino: Ma che t'ha strillato qualcuno?
Ministrino: Ma che dici? E' che devo stare sempre all'altezza di tutti, dell'Europa e poi dell'America e chi mi chiama di qua e chi di là. Ieri m'hanno "rigalato" pure una cravatta con tutti i simboli delle monete. C'è pure l'euro disegnato sopra. Ma come faccio a stare al passo con tutti??? Non so' più che inventamme!
Minestrina: Datti malato...funziona sempre...
Ministrino: Se, così mi accusano pure che sono andato a farmi qualche lifting!
Minestrina: Spremi gli operai...tanto lo sai che i sindacati non reagiscono!!!
Ministrino: Già li ho tassati...ho racimolato soldi da tutti: imprenditori, piccoli artigiani, ospedali, mutue, ho messo la tassa sull'ilor, la tassa sull'irpef, sull'anica wc, la tassa sulla seconda casa, sulla terza, ho tassato i baraccati, ho aumentato la benzina, le sigarette, la luce - hai visto che bollette che ci arrivano, no?- il gasse, l'acqua...ho messo le multe più salate, me so' inventato pure la multa sui pedoni che vanno contromano - quella è stata proprio 'na gran mossa!!!-...
Minestrina: A proposito domani vado a trovare la povera mamma che sono quasi dieci anni...mi serve la scorta...caro...ma mi ascolti....ti vedo distratto..
Ministrino: ho trovato!!! eureka, perdinci bacco o puramente "cribbio"!!! come non averci pensato prima...

Custode: Li vedetti arrivare appena avevo aperto i cancelli, alle nove e mezzo. Dieci macchine nere con i vetri neri precedute da 4 motociclisti stile Alberto Sordi. Si sono fermati proprio là. Pensavo a un funerale de quarcheduno importante, che so', n'presidente! E' sceso un piccoletto coi capelli grigi. Ho chiesto chi era al motociclista stile Alberto Sordi. M'ha risposto scocciato: "Come chi è? E' er ministrino!!!"
E che ne so io? Sto tutto il giorno qua dentro. Non vola 'na mosca. Non gira 'n'anima viva!!! Solo er primo novembre e a le feste comandate, qua se "anima" tutto...

Ministrino: Allora, prendi nota, nome?
Morto: Picozza Gino.
Ministrino: Nato a?
Morto: Roma, er 15 novembre der '45
Ministrino: Morto?
Morto: er 16 febbraio der '99...ar san camillo...'no scemo de' dottore ha sbajato diagnosi!!!
Ministrino: Ora non cominciamo con le polemiche...Ha pagato la tassa di successione? E la tassa sulla luce comunale? E le scritte, qui vedo otto righe...lo sa che oltre le otto righe si paga la sovrattassa...Lei ha pagato la sovrattassa...vero?
Morto: Ehm...ma io so' morto...
Ministrino: Non metta scusa, ora...non lo sa che LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA!
Morto: Ehm...
Ministrino: Come Lei saprà, noi in Italia troviamo un rimedio a tutti i problemi degli italiani...Lei può fare un bel condono Tombale e...(si sente una risata dalla tomba vicina) non rida Lei...uhm...bene...signor...
Morto vicino: Lumaca Umberto nato er 5 giugno der '23 morto er 18 giugno der '97...
Ministrino: Uh, vedo che siamo giusti giusti nei tempi per la prescrizione...ancora un po' di mesi ed erano caduti i termini!!! Lei ha proprio tutte le fortune!!!

Saturday, February 07, 2004

Era così ligia al dovere che s'ammalava solo la domenica.

Ho due termometri: uno elettronico. uno normale. tutti e due al mio servizio. e che facessero bene il loro dovere di termometri. quando non sono abbastanza soddisfatta della febbre, decido di provare alternativamente prima uno e poi l’altro. come oggi, per esempio.
primo termometro, quello antico a manovella: 37’2 sotto ascella sinistra
secondo termometro, quello elettronico: 37,0 sempre sotto ascella sinistra
primo termometro: 37,1 sotto ascella destra
secondo termometro: 36,9 sotto ascella destra

ora. riconosco che forse sono un tantino precisa nel misurare la febbre. ma come è possibile che nello stesso istante due ascelle con due termometri facciano quattro temperature tutte diverse?

PS: Evitate le battute su altri posti, oltre le ascelle, dove misurare la temperatura!

Wednesday, February 04, 2004

Domanda. Legittima.

Dice. Una risata vi seppellirà. Allora risparmio sul funerale?

Nino&Clara

Nino: a Clà, hai visto che è 'scito er disco de' Apicella?
Clara: a Ninè, mo' chi è 'st' Apicella?
Nino: come chi è? è quello che Berlusconi je scrive i testi..
Clara: ah!!! e che Ministereo "cià"?

Tuesday, February 03, 2004

Quando si dice le coincidenze

Salterellavo di link in link come la più "leggiadra" delle pulzelle, quando mi sono imbattuta in questa foto. Perbacco, ho detto tra me e me: le mie t-shirts zuluzone. Perbacco2: ma quello è mau. Perbacco3: quella è la Frà. Tre sorprese in un giorno solo: rischio che il cuore mi ceda. Non ha ceduto. Però m'ha fatto molto piacere. Un'ultima cosa: visto che "ciò" un condono tombale in corso (vedi post sotto), non è che avreste 10000, 15000 euro per pagarmi le t-shirts che indossate? Così, si fa per dire.

Governare l'Italia: un gioco da ragazzi. In vendita presso tutti i giocattolai.

Regole del Monopoli: "Lo spirito del gioco è trarre profitto, affittando, comperando e vendendo le proprietà situate attorno alla TAVOLA, sino a diventare il giocatore più ricco e, possibilmente, il MONOPOLISTA".

Premessa: Non so che cosa stia succedendo in Italia. Tutti stanno dando la colpa a Berlusconi. A me non interessa se s'è rifatto il lifting, se possiede tutte le televisoni del cucuzzaro, se è mafioso e se è lui il Monopolista di questa italia d'accatto. Quello che mi interessa è salvaguardare i miei interessi. Conduco da cinque anni una piccola impresa. Non chiedo niente a nessuno: non ambisco a posti pubblici nè privati. Non faccio delle "finte" migliorie alla mia attività solo per prendere i soldi da qualche finanziamento statale. Non voglio entrare in un ministero a scaldare l'ennesima sedia nè in qualche televisione per mettermi in mostra. Quando ho capito che per stare nel mondo della pubblicità dovevo fare la schiavetta isaura a una art-director più piccolo di me e per di più "raccomandato", ho deciso di mettermi in proprio. Così, ho pensato, ci sono io e rispondo solo a me stessa.
Lavorare in proprio, si crede sia la manna dal cielo. Si pensa, lo pensavo anch'io, che apri "bottega" quando ti pare. Chiudi quando ti pare. Se oggi non ti va, non vai al lavoro, come fanno milioni di statali, maestre, dottori e pure politici. Invece per lavorare da soli devi avere "due metri di torace" così. Perchè? Perchè devi pensare a tutto con uno Stato che, anzichè toglierti i problemi, ti premia dandotene altri. E nei periodi di crisi devi pensare anche a come uscire dalla crisi (per noi lavoratori indipendenti mica c'è la cassa integrazione!). Devi pagare i fornitori anche se le cose vanno male. Devi pagare l'inps, l'inail, l'iva, le tasse, il commercialista, l'affitto, le bollette varie, lo scooter, la macchina, insomma di tutto e di più anche se le cose non vanno bene. ma non è di questo che volevo parlare. ogni cosa ha il bello e il brutto. ogni cosa ha il suo prezzo. e io sono preparata a questo.

I fatti: quello che vedo in giro, visto che, per il mio lavoro, frequento molti negozianti è che l'italia sta andando male (hai scoperto l'acqua calda, direte). o perlomeno una certa parte dell'italia che è quella della piccola impresa, dei piccoli artigiani, del dettagliante. si dà la colpa al governo attuale. tutti che tirano fuori la storia trita e ritrita dell'euro che non è più la stessa cosa rispetto alla lira. dall'altra parte invece si fa un sacco di demagogia sbandierando ai quattro venti che si aiutano i giovani, si finanziano le nuove imprese, si fa questo e si fa quello. perdonatemi ma di quale Paese stiamo parlando? di quali giovani stanno parlando? e, soprattutto, mettiamo il caso che tutto questo sia vero: ma voi finanziate le nuove imprese tartassando le vecchie? wow. e qui veniamo al gioco del monopoli. a governare così son capace anche io che al monopoli vinco sempre! spremere il piccolo, torturarlo e tartassarlo con ogni tipo di tassa (ci manca che mi arriva la tassa sul grano e poi sto a posto!), andare a spulciare anni addietro solo perchè c'è questo benedetto condono tombale che mette fine a tante cose ma che costa soldi zozzi maledetti e subito, è un gioco facile. wow. che strategie di mercato. che grande senso dell'economia. perchè non ci sparate anche, così potreste guadagnare anche sui fiori e sulla corona. sono arrabbiata. sì. per non dire fuoriosa. grazie a un errore del mio vecchio ragioniere, si è andati a spulciare nel mio passato: è stato stabilito che io nel '97 guadagnavo 32 milioni. nel '98 (specifico: attività appena iniziata) anche. ero milionaria e non me ne ero accorta. perchè? per il controllo induttivo: cioè un sistema in base al quale se possiedi una macchina (una polo vecchia) e una vecchia xl honda costata più di passaggio che di altro, sei il pol ghetti italiano. E, giustamente, devo pagare: ilor, herpes, urp, help e tutte le tasse che ne conseguono. ma ho una scappatoia: il condono! (1500 euro per ogni anno che calcolando, mi ha detto la commercialista, che troveranno qualcosa anche per gli anni successivi...bè me la cavo con diecimila euro). wow. mica è finita qui. come possiamo tartassare ancora di più questi negozianti (ha pensato lo Stato, il Governo, la Regione o gesù cristo in persona)? ma si, controlliamo che abbiano pagato le insegne. controlliamo che abbiano pagato le vetrine che devono essere decorate solo per il 25 per cento e non per intero come la mia. Ma facciamo di più, deve aver detto lo Stato, la Regione o Gesù cristo in persona, tassiamoli su tutto anche sull'aria che respirano che, li vedi, si stanno cominciando ad allargare! Facile, no? Come non averci pensato prima.

La conclusione: C'è un mio amico che gioca bene a risiko. Caro berlusconi, non è che gli puoi affidare il Ministero della difesa? sai...hai visto mai!

Monday, February 02, 2004

E di nuovo cambio casa…

Anche la più distratta delle persone si sarà accorta che da ieri questo blog ha un vestititino semi-nuovo. Il cambiamento non è stato poi così radicale. Dice (chi?), perché hai modificato la veste grafica del blog? Bella domanda. Ci penso e te lo dico. Intanto ringrazio ancora pubblicamente Valentina chè i grazie non sono mai abbastanza. E poi indico un bel sondaggino perché ogni blog serio e che si rispetti ne merita uno nuovo di zecca.

Perché cambio la veste del blog e mai i jeans che porto?
1. quale veste?
2. quali jeans?
3. non risponde (ahò, alla 3 non rispondono mai)
4. non so, non ti conosco
5. io la conosco bene e non si cambia mai neanche le scarpe
6. vendo paio di jeans usati levi’s inginiering
7. vendesi spazio pubblicitario su blog nuovo di zecca. Sa, per ripagare le spese sostenute.
8. lasciate un messaggio dopo il BIP
9. mhhh, ariecco quello dei sondaggi…chiudi la porta!
10. omnitel voda-phon, il cliente da lei cercato non è al momento disponibile

Solo una spiegazione sul bianco di fondo: l'ho scelto perchè se non vi impressiono con le parole, perlomeno vi “impressiono” la retina!