Wednesday, October 05, 2005

Senza titolo chè devo andà a casa.

quest'anno sto accogliendo l'inverno con molta più serenità. di solito odio i cambiamenti di stagione, odio i primi freddi che non ti copri con niente, odio le piogge torrenziali e le coperte che le tiri da una parte e ti scoprono dall'altra, odio i piedi che non si scaldano come dovrebbero e le mani modello rigor mortis malgrado io sia ancora viva. vedo che quest'anno invece le cose vanno molto meglio per me. mi sveglio il lunedi che sono carica e già pronta per scattare fuori dal letto; mi sveglio il lunedi e non blatero più qualcosa circa l'odio verso il lunedi. mi desto di scatto battendo anche la sveglia sul tempo e appena aperti gli occhi sono già lucida e so con esattezza in che giorno della settimana siamo e, malgrado sia mattina presto, so già la sera cosa farò. ho grandi progetti e sono molto contenta in questo periodo. al lavoro faccio il minimo indispensabile: sembro l'ombra di me stessa tanto che a volte guardandomi allo specchio mi metto paura e penso a quegli ectoplasmi di morti freschi di giornata. ma già dal pomeriggio il mio umore sale vertiginosamente e so già che non vedrò l'ora di arrivare a casa. no, sembrerebbe troppo facile pensare che prima di andare a casa io passi presso il primo centro buddista per ritrovare l'equilibrio del mio disequilibrio recitando l'om indiano e il nam yo renghe kyo sentendomi al pari di baggio e ricciàr ghiar o troppo facile pensare che mi sono sposata e che a casa c'è un novello sposo che mi aspetta anche senza sperare. sembrerebbe troppo semplice pensare che andrò in palestra visto che il movimento, dicono i salutisti, fa bene alla circolazione, ora non mi chiedete quale o troppo facile pensare che andrò a casa passando prima dal quel negozietto di prelibatezze per comprare una sera il capriccio di cacio ibleo con gamberetti sgusciati vivi e una sera quel bel formaggio di fossa in cui è caduto pure il contadino ed è lì dal novembre scorso. niente di tutto questo. la mia vita, sappiate, è pianificata più di quella dei bambini di simona ventura. la mia vita è organizzata più di quella delle lecciso dalla più grande alla più piccola. la mia vita è così piena che il martedi sera dalle ventuno in poi mi sparo, inforcando i miei occhiali da miope, la talpa; il mercoledi sera dalle ventuno mi immergo in quelle "belle" acque salmastre dell'isola dei famosi; il giovedi sera dalle ventuno in poi mi faccio una cultura con scrubs e a seguire con ogni genere di telefilm compreso quello della segretaria del fratello di julia roberts; il venerdi sera dalle ventuno in poi mi intrippo con CSI miami rilevando ogni genere di macchia sul mio pavimento bianco e sul divano nuovo di zecca; il sabato esce in edicola Panorama con tutte le puntate di ER della prima serie che riesco a godermi tra il sabato sera, intervellate da qualche balletto di maradona sul primo canale, e la domenica mattina prima della messa urbi et orbi del papa; domenica pomeriggio ci sono le strisce quotidiane della talpa e dell'isola e qualche duetto ad altissimi livelli di costantino e platinette che ballano il canto del cigno; la domenica sera c'è la puntatona di ER decimo anno e sinceramente, m'invitasse anche ernst di hannover per la solita bevutina della domenica, non ci rinuncio. la mia settimana è così densa che qualche mattina fa ho saltato il lavoro per riprendermi dalla sera prima. solo un appunto riguardo la mia vita indaffarata: vogliate trovarmi qualche cosa da fare per il lunedi sera o dovrò ridurmi a vedere le casalinghe disperate calandomi completamente nel personaggio!

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