Friday, August 11, 2006

il cancello.

è proprio vero saturno arriva per tutti e la ventata di cambiamenti è qualcosa a cui non puoi opporti, anzi devi abbandonarti come canna al vento e lasciare che sia. saturno nella giornata del dieci luglio scorso ora locale quindici e trenta è passato proprio sotto casa mia attuando la piú grande delle rivoluzioni nella storia di questi palazzi: per ragioni di sicurezza è stata stabilita la chiusura dei cancelli d'ingresso delle auto, delle persone, dei cani e degli handicappati. al passo coi tempi, ci è stata data una bella chiave marcata silca (un telecomando era cosa troppo innovativa) e l'ordine di richiudere il cancello ogni volta che entriamo o usciamo. ora, partendo dal presupposto che la pigrizia non è solo il mio passatempo preferito ma è il vero sport nazionale, questa innovazione non è piaciuta molto alla gente di queste palazzine che, pioggia o vento, caldo o freddo, deve uscire dalla sua automobile, lasciarla in balia di qualche zingaro infelice che vuol ritrovare la propria felicitá, aprire a mano il cancello che non so perché torna indietro se non stai attento, risalire sull'automobile insieme allo zingarello che non ha fatto in tempo a rubarti la macchina, ridiscenderne subito dopo aver passato il varco e accompagnare poi il cancello fino alla chiusura per far si che non sbatta che, si sa, chi rompe paga. insomma una vera palestra gratuita che non "sconfinfera" tanto alle persone figurarsi a me. i primi giorni, dopo un tentativo di sabotaggio durato appena ventiquattro ore nelle quali il cancello è stato rimesso a posto, vedevi capannelli di gente infuriata che protestava e se la prendeva ora col governo, ora con moggi, ora con berlusconi, tanto per cambiare. dopo qualche giorno la situazione s'é calmata e ho pensato che nella vita basta un po' di tempo e l'abitudine ci rende schiavi anche delle cose improponibili. quindi tornavo la sera a casa e, una volta imprecando una volta rassegnata, scendevo dalla macchina per aprire e poi richiudere il maledetto. in questa mesata qui peró ho notato che il mio arrivo coincideva con un'entrata di un tot di macchine e di vecchie con le sporte e un'uscita di un tot di motorini e di vecchi con i bastoni. ho pensato che fosse una strana coincidenza: magari capitasse a me, mi son detta, di trovare il cancello aperto da qualcun altro. da qui l'idea che nasce dalla necessitá, che sia virtú o no, quello è un altro discorso. ho cominciato ad appostarmi in uscita e in entrata per sfruttare la scia della macchine ma soprattutto per evitare quello stress enorme dello scendere, aprire, risalire, ridiscendere e richiudere. ho studiato per bene tutti gli orari di uscita e di entrata delle trecento persone di queste palazzine facendone anche dei grafici in tridimensionale per avere la situazione sotto controllo. da qualche giorno con il mio metodo trovo sempre il cancello aperto. solo l'altra sera che il traffico mi ha bloccato sull'appia, ho perso l'entrata delle diciannove e ho dovuto aspettare in macchina il signore della scala H che era fuori a una comunione ed è tornato a mezzanotte e mezza. certo é stato stressante ma son veramente casi sporadici!

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