Saturday, March 19, 2011

nudità d'italia

c'era un documentario l'altra sera su una channel di una tivvù locale. parlava dell'italia, della guerra, dei monumenti, degli stilisti, del cibo, del cinema e di tutte le bellezze che han trasformato questa terra in uno stivale di gran lusso di quelli che li vedi in passerella a pitti immagine.
quando stai lontano da casa per tanto tempo, la tua terra ti sembra pure più bella e senti che questa ferita aperta dove ci passa sopra l'alito della nostalgia fa ancora più male; e allora ti metti a ripercorrere con la testa un viaggio attraverso ricordi e immagini e canzoni e opere d'arte e senza fermarti cominci a disegnarti in testa il film della tua patria, con gli spezzoni che vuoi tu, i più belli, i più autentici o i più sentiti.
ti viene in mente la ciociara, quella vera, quella dei racconti di vincenza scappata piccoletta da cassino, la vecchia roma degli anni cinquanta, audrey hepburn e gregory peck sulla vespa, la bocca della verità e il tempio di ercole, il giardino degli aranci all'aventino, il buco nel portone che ti fa vedere san pietro da vicino, anna magnani che corre disperata in roma città aperta, l'urlo di tardelli ai mondiali dell'82, via cavour in festa con i gelati tricolore fragola limone e pistacchio, la sfilza di pietre bianche in mezzo al verde dei cimiteri sulla nettunense, i tramonti di sperlonga quando vedi il sole pefettamente inquadrato nella volta di un ponte, la sora lella al maurizio costanzo show, i bagni degli autogrill dopo roncobilanccio più puliti di casa mia, venditti che canta roma capoccia, le bombe calde del maritozzaro, la pizza napoletana sotto castel dell'ovo, storaro nei film di bertolucci, armani e valentino regine della moda, i faraglioni di capri che non ti spieghi da dove siano sbucati, il profumo di bergamotto che tuo fratello ti riporta dalla calabria, le fregature prese a porta portese, il duomo di milano che esci da una stradina e ti trovi questo spettacolo inaspettato, corso buenos aires anni e anni dopo, la torre di pisa che non sai per quale mistero sia lì storta senza cadere, pasolini dentro mamma roma, i viaggi in 127 verso il glossglockner, venezia coi piccioni e i vetri sui balconi, la spettacolare arte dell'arrangio tipicamente italiana, il fascino di marcello mastroianni, i soliti ignoti e dante cruciani, la mozzarella di bufala campana, i sassi di matera che nessuno ha mai visto ma che dicon siano belli, la giornata particolare di ettore scola, caravaggio e i sali e scendi dei colori, la cappella sistina in cui nessun romano è mai entrato causa code chilometriche, le fonti del clitunno, gli arrosticini abruzzesi, il campanilismo, enzo tortora, non ci resta che piangere, reginella e monastero santa chiara, le lacrime di sofia loren in matrimonio all'italiana, le cascate delle marmore, i gianduiotti piemontesi, eduardo applaudito pure a mosca, la punta della puglia dove due mari s'incontrano e si scontrano, il teatro a picco sul mare a taormina, la pietà di michelangelo, il sentiero rilke, il castello di duino, varese e arese che se corri troppo sbagli l'uscita, la lamborghini della polizia, mussolini nella parole del popolo, patrese e alboreto, la voce di nando martellini e i suoi campioni del mondo, la carezza ai bambini nelle parole del papa, il panorama di roma di notte vista dai castelli romani, il mare dall'alto del gran sasso, il balcone di romeo e giulietta, l'arena di verona, i mosaici a ravenna, la torta al testo umbra, la pizza al formaggio di camogli, gli odori di mirto della sardegna, le navi di civitavecchia, genova e il suo acquario, fellini e la sua cinecittà, l'uomo vetruviano di leonardo, e quanto c'è ancora da scrivere dell'italia che non basta una vita e neanche due.
poi però apri i giornali, leggi quattro notiziucole qui e là e come il più bravo dei registi urli a gran voce il tuo "stop" sussurrando tra te e te stesso, in fondo qualche altro tempo lontano da casa non fa male alla salute, anzi.

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