Wednesday, December 15, 2004

Bidibodibu.

L'organizzazione è sempre stato il mio forte. Sabato avevo preparato tutto: preso il libretto degli assegni, riunito le persone per un aiuto concreto e soprattutto di fatica, prenotato il camion per il trasporto e ordinato il benedetto materasso in vero poliuretano espanso che non so che sia ma mi sa tanto di quella roba con dentro l' uranio così impoverito da provocare piogge acide e falle in ozoni bucati. Scendo nel raparto consegna merci di ikea al piano meno due. Ho il numero 178 e noto che ho appena una quarantina di persone davanti. Mi siedo su delle panche tipo stazione anni quaranta e nell'attesa comincio a immaginare il mio materasso e a fare progetti e a organizzare le persone: tu a destra, tu reggi a sinistra, io lo faccio entrare dal portellone e così via. L'ansia mi cresce addosso come decrescono le persone che mi precedono.
Passa più di mezz'ora e mancano due o tre persone. Ho i nervi a fior di pelle che non mi contiene neanche più tra l'altro. Già me lo vedo arrivare questo materasso unoeottanta per due nuovo di zecca e pezzo pregiatissimo sul quale schiaccerò i miei mejo sonni. Tra una fantasia e l'altra sento bippare il marchingegno e vedo il mio numero sullo schermo. Neanche avessi vinto la cinquina al bingo di piazza re di roma mi alzo in piedi e grido: ce l'ho! M'avvicino al bancone e cerco con lo sguardo qualcosa di molto grosso che abbia le fattezze di un materasso svedese biondo con gli occhi azzurri. Mi consegnano in mano qualcosa tipo un canavaccio da cucina. Penso subito ad un errore e l'addetto mi dice che quello è il modello che ho scelto. Mi consegna soddisfatto anche una busta chiusa contenente la garanzia. La tenga da conto, mi dice. Con aria sconsolata prendo la garanzia e questo cuscinetto in mano. Disdico il furgone e saluto le persone che avevo riunito per farmi aiutare. Prendo la strada di casa e porto su il materasso con tale agilità che neanche ai tempi del liceo durante le partite di pallavolo maschi contro femmine. Leggo le istruzioni del materasso e scopro che si ingrosserà in quattro o cinque giorni. Al momento non capisco perché ho speso così tanti soldi per un materassino che a ostia te li tirano dietro a due lire, specie durante l'inverno. Poi do fiducia a 'sti svedesi e adagio il materasso sul letto. Quello comincia a gonfiarsi neanche fosse blob il fluido che uccide. Io nel frattempo caccio un urlo neanche avessi visto l'ectoplasma di padrepio vestito da cowboy al ballo delle debuttanti. Il materasso si triplica e poi si quadruplica a dismisura. Invade la camera e poi a poco a poco tutta casa. Io con atteggiamento da vero uomo scappo via in cerca di aiuto. Ritorno poco dopo con qualche persona che calmi il materasso. Lo trovo. Lo trovo seduto sul divano che si guarda Biutiful. Una birretta nella mano destra, un salatino nell'altra. Mi saluta a mezza bocca. Anzi mi fa cenno di non disturbare. Pare che Rigge sia il padre vero del figlio di Bruk. Nel bel mezzo di questo momento topico, chiudo la porta alle mie spalle e mestamente me ne torno al lavoro. Stasera non so che fare e non so dove dormire. Forse dovrei trovargli una compagna?

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