Thursday, February 24, 2005

Venga a prendere un caffè da me. Ti dico: yeah!

Qualche mese fa da lidl avevo trovato quelle buste di prodotti liofilizzati a tutti i gusti più uno, pronti in cinque minuti netti a partire dal mio via. la mia luna in vergine avara e parsimoniosa, fiutando l'affare e la grande convenienza, dopo due conti in tasca, una chiamata alla commercialista e due mutui accesi in pochi secondi, s'è concessa sei buste di paste e risi per la modica somma di 39 centesimi cadauna così suddivise: due confezioni di pasta al leggero sapore di tartufo e fortissimo odore di calzino putrefatto nello stomaco di un barboncino a pelo raso; una confezione di riso e funghi secchi quanto la terra del sud estremo battuta dal solleone; una di riso e carciofi senza spine nè addititivi aggiunti e neanche i carciofi; una di pasta e salmone che appena la metti in bocca risali la corrente e accendi le lampadine senza pagare la bolletta; una di pasta e broccoli così amari che sanno di radicchio del trevigiano innafiato di rosso tiziano annacquato. dopo due mesi di vita da singol scanditi da pasta olio e parmigiano e gallette simil biscotto per cani di buona famiglia cristiana, ieri sera mi son fatta questa grande concessione: la pasta al tartufo. sono arrivata a casa chè l'acquolina in bocca lasciava una leggera scia tanto che la vicina ha pensato che il cane del quinto piano avesse fatto i suoi bisogni in ascensore. sono stata zitta che tanto già mi pregustavo quella pasta davanti al tiggì di emilio fede e a blob che prende in giro fede e non stavo più nella pelle. ho preparato il pentolino dell'acqua, non ho aggiunto sale come riportava la descrizione, ho fatto bollire e ho versato il contenuto. in men che non si dica e senza neanche l'intervento di vanna marchi e del mago nascimiento, la pasta era pronta; fumava di bianco che neanche quando fanno il papa nero. con una cocacola nella mano destra e il piatto nella sinistra mi sono spappardellata di fronte alla tivvù chè fede ha avuto anche un gridolino isterico di fronte a quella vista. l'odore di tartufo ha invaso casa. la pellicciaia mia dirimpettaia m'ha bussato poco dopo pensando che avessi lasciato qualche carogna morta da giorni nello sgabuzzino. le ho spiegato della pasta e dell'offerta convenienza e lei ha voluto assaggiarla. s'è seduta sul divano con me e mi ha parlato della guerra e dei sapori genuini della terra, mi ha detto che oggi tutto ha perso quei sapori, quei gusti sinceri come l'amaro lucano a eccezione della mia pasta: lo reputo un complimento; devo dirlo alla Lidl. al secondo boccone, han bussato di nuovo alla porta ed era il fornaio del terzo piano insieme al suo cane pitbul di taglia nana bruk. seguendo l'odorino di carogna era arrivato fino alla mia porta e mi ha suonato scusandosi per l'ora e per l'intrusione "ma, sa, signorì, quante se ne senteno oggi ai teleggiornali...bisogna stà sempre co' l'occhi aperti..." (testuali parole, non cambio neanche una virgola, nda). gli ho offerto un assaggino di pasta. ha accettato forse richiamato da quell'odore invitante di calzino stagionato o forse solo perchè era incuriosito dalla pellicciaia e da cosa avesse a che dire con me. poi è stata la volta della moglie del fornaio: cercava il marito e il cane nano, mi ha detto scampanellando a gran voce. m'ha chiesto se avessi ritinteggiato le pareti avendo notato che c'era un forte odore di muffa unita a plastica bruciata e a un tocco di arbre magique alla vaniglia e cocco. le ho spiegato che mi ero fatta un po' di pasta e gliel'ho offerta. ci siamo ritrovati in sei tutti seduti davanti a fede che nel frattempo s'era ingelosito e ha cominciato a parlare male della sinistra e di questi supermercati che fanno grossi sconti al popolino. l'ho invitato a unirsi a noi che non stava più nella pelle. s'è rifatto il trucco e s'è seduto sul divano e gli ho fatto vedere anche il dvd di "Pupa vita e opere", una tappa obbligata per chi viene a casa mia. gli è piaciuto, mi ha anche detto che se voglio lo manderà in onda a reti unificate il giorno delle elezioni prima degli exit pol. l'ho ringraziato e ho liquidato tutti, lui compreso chè ero stanca e la pasta aveva avuto brutti effetti sul mio intestino craxo. ho spento la tivvù e sono andata a letto. domani porterò le buste liofilizzate a clara, la barista. m'han sempre detto che risparmiare sul cibo fa male al fegato. ma, secondo me, fa più male fare certi brutti sogni!

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