meno cinque e ci sarà la finale. mai come quest'anno le elezioni hanno coinvolto genti e razze da ogni parte d'italia in un tifo tanto accanito, in scontri agguerritissimi, in commenti offensivi, nel gioco del pronostico e del sondaggio con tanto di ricchi premi e cotillion, nel sogno dei cambiamenti per un'italia migliore, nel giudicare senza cognizione di causa, nel parlare a vanvera o nel balterare e basta tanto per tenere in allenamento la fascia mandibolare che con le diete alimentari non si muove più come una volta.
i nostri mondiali anticipati ce li stiamo vivendo in questi giorni con audience da capogiro, cronache in diretta, con le eliminazioni, i quarti di finale, le semifinali del tre aprile e ora siamo in attesa del fischio dell'arbitro per la finalissima tutti con il naso all'insù e con la speranza che è sempre l'ultima a morire che qualcosa cambi anche se credo che più che le teste che ci governano son le nostre teste che devono cambiare, ma questa è la mia opinione. quello che davvero non sopporto più è questa estenuante campagna elettorale fiume che m'è venuta la nausea anche ad accendere la tivvù o ad aprire i giornali. mi sembra un parto, il parto della speranza della nascita di una italietta filùfilùfilà tutta nuova che tanto giri come la rigiri rimane sempre quella e allora va bene anche la frase di non mi ricordo chi che diceva che governare gli italiani non è difficile ma è inutile. dove ti muovi, nei bar, in macchina, fermi alla posta, in fila al parcheggio, persino al cimitero c'è chi tifa per quello o per quell'altro, c'è chi addossa le colpe a quel politico o a quell'assessore, chi sbraita per le tasse e chi per le cose che vanno a scatafascio, tutti uniti però in un coro unanime che la colpa è di berlusconi, il mostro numero uno, il caimano, che ancora non capisco com'è che non gli abbiano addossato le 77 coltellate di erika e omar, la morte di samuele che l'ho visto io che si metteva gli zoccoli della franzoni e che portava sul motorino tommaso dentro a uno zainetto. ieri per esempio clara stava facendo un caffè al vetro a un cliente e la macchina gli si è inceppata che fischiava come un treno a vapore: maledetto berlusconi, ha esclamato con rabbia, è tutta colpa sua. ho sorriso e ho chiesto un tè, non volevo che continuasse nello sproloquio sul governo che sinceramente a me di chi ci sale o di chi ci scende non me ne può fregar di meno, tanto io sempre qui sto a pagare tasse salate, inps che non vedrò mai, ive che non capisco, commercialisti ladri, fornitori, bolli, assicurazioni, affitti e tutto quello che c'è da pagare anche la tassa sul grano di giolitti, non quello che fa i gelati buoni. voterò domenica perchè non rinuncio alla mia X. andrò a caso, sceglierò con gli occhi bendati o forse il nome più strano o la faccia più simpatica o addirittura voterò qualcuno che sia nato come me il cinque febbraio: mi dicono clemente mastella; come non detto, domenica andò al mare.
quello che mi auguro e che si augurano un po' tutti è che lunedi non si finisca la partita con un pari chè io prodi e berlusconi mica ce li vedo a tirare i calci di rigore a cucchiaio come totti!
No comments:
Post a Comment