ieri. ore sei e mezza. torno a casa che ero stata a trovare marìmariò e chi ti trovo sotto casa? due camion dei pompieri. non uno, ma due! sirene spiegate, lampeggianti accesi, tutto il quartiere o quasi intorno ai due camion. con uno scenario così debbo dire che uno pensa subito al peggio: oddio, m'è scoppiata la caldaia ed è saltata in aria la casa, mo' come faccio col portatile?
così avanzando lentamente, mi sono accertata che le mie finestre fossero ancora finestre e non dei buchi col muro intorno come dopo i terremoti. le finestre c'erano e pure i jeans stesi fuori, così m'è scattato il secondo pensiero: chi s'è buttato di sotto? forse franca in un raptus perchè con i punti del sidis non aveva potuto prendere il set di coltelli? o gianna, la matta, che voleva provare l'ebrezza del volo pindarico? o ivano, l'assasino, preso da un rimorso? ho continuato ad avanzare tra la folla (neanche per la festa di quartiere c'era tutta quell'affluenza!), cercando resti di cervella spiaccicate per terra o di arti insanguinati o almeno un pezzetto di fegato o di budella, come nei film di dario argento. niente di tutto questo! in terra c'era come al solito qualche cacca di cane, le bottigliette della ferrarelle acciaccate, qualche siringa che nun se sa mai!
che fare? ho provato a chiedere a qualche bambino. un uccellino, m'hanno risposto, un uccellino s'era impigliato la zampina su un ramo. embè, tutto quel fracasso per un uccellino? e se c'è un terremoto qui, chi chiamano? pure il camper di Stranamore???
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