Tuesday, June 10, 2003

mare bagnasciuga carezza che ti bagna fiocco di neve cade come piuma sopra la montagna torrente d'acqua da bere con le mani parco cittadino bella ragazza che gioca con i cani
ospitalità dolce benvenuto trasformare in melodia lo strascico di uno starnuto salute! niente medicine con il mio aeroplano sorvolare sulle tue colline atterrarti morbido sopra le tue guance rubo da mogol quella metafora delle due arance ascoltare il padreterno che improvvisa jazz vento sulle foglie che frusciando caccian via lo stress starsene così con in faccia un sì fino a lunedi
dolce fare niente dolce rimandare stare con i piedi penzoloni guardando il mondo girare andare andare aspettare dolcemente l'ora di mangiare guardare l'erba crescere e l'acqua evaporare tranquillamente all'ombra di una fresca brezza farsi accarezzare dare forma tonda a bolle di pensieri che scoppiano nell'aria non appena si fan troppo seri o troppo pesi starsene leggeri trasformare le ore in mesi come foglia lungo il fiume dentro la corrente dolcemente arresi siiii starsene così con in faccia un sì fino a lunedì

dolce fare niente dolce respirare con il braccio fuori dal finestrino farsi trasportare dalla riga bianca in mezzo al nero delle strade stare come un fiore nella pioggia di quello che accade sentir gli odori la merda dei porcili confondersi con il profumo d'erba di infiniti aprili e starsene così come non sta chi c'ha da fare con il volante tra le mani e il ritmo che ti fa dondolare niente male dondolare sentirsi come sale silenziosi dentro un grande mare sì starsene così con in faccia un sì fino a lunedì

dolce fare niente dolce rimandare dolce far vacanza senza viaggi da organizzare agenzie turistiche sudori d'aeroplano dogane e pizzerie sempre più uguali più si va lontano vivere su marte cambiare l'atmosfera respirare ossigeno respirare ossigeno ed espirare pura primavera pura primavera primavera un due tre che giorno è

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