dire o non dire. c'è chi è bravissimo in questa che io reputo un'arte. l'arte del dire e non dire. dire cio' che si vuol dire facendolo solo intendere. non dire cio' che pensi possa far bene e che in realtà diventa un problema. come si fa a sguisciare via senza fare nè danni nè feriti, senza provocare nè effetti boomerang nè effetti collaterali? pensi di far del bene a qualcuno, ma è il tuo bene e forse non il suo. pensi di aiutare qualcun altro ma l'aiuto forse non è stato neanche richiesto. e allora? allora mi ritrovo il più delle volte con un pugno di mosche in una mano e il mio sacco di sensi di colpa nell'altra. mi ritrovo svuotata, annullata, sventrata nell'animo. mi ritrovo che non ho capito anche se ho creduto di aver compreso tutto. forse la vita è solo una finzione e siamo solo attori su un palcoscenico. recitiamo la nostra parte. c'è chi prende l'oscar. chi il donatello. chi vince per la migliore interpretazione. chi per la peggiore. non voglio stare su questo palcoscenico. ho sempre preferito le quinte della mia esistenza. sono cosi'. oggi ho preso a calci la panchina (di cui sotto), ieri ho fatto una cernita del mio armadio per aiutare franca, domani saro' ancora qualcun altro. ma sempre io. diro' la cosa sbagliata al momento sbagliato e la cosa giusta al momento giusto. avro' ancora alti e bassi e anche linee dritte come le autostrade americane. sognero' ancora il mare e le vacanza. dormiro' tranquilla o forse no. ma non voglio mettermi addosso nessuna etichetta. sbagliero' e l'ho già messo in conto. faro' giusto senza averlo previsto. e un giorno riusciro' anche ad aprire la mano lasciando cadere la mia sacca di sensi di colpa. la lascero' volare via. e spero che dietro non ci sia nessuno a raccoglierla. fino ad allora sono cosi' come sono: con i miei pesi morali e fisici (da recenti statistiche è stato dimostrato che una donna si vede quattro kili più "grassa"!). e l'arte del dire e del non dire la lascero' a voi, esperti più di me.