Thursday, April 07, 2005

Nuntio vobis gaudium magnum.

da quando è arrivata la primavera, la mattina non vago più per casa al buio come i lupi rintanati nelle caverne ululando alle stelline sul soffitto e cercando a tastoni il paio di jeans meno sgualcito da indossare. da qualche giorno a questa parte cerco di alzare, con grande sforzo di braccia, financo le serrande e aprire le finestre chè il panorama merita e sarebbe uno spreco non abusarne soprattutto visto l'affitto che pago.
abito vicino a un punto nevralgico e strategico della capitale: a parte per l'odore che si respira di maria de filippi, di costantino e di tutta la truppa di vips al gran completo, la mia zona è importante perchè c'è una grande stazione della metro e dei bus con annesso parcheggione alberato dove se ti va bene gli zingari non ti rubano neanche l'automobile. sono uscita in terrazzo stamattina chè dovevo ritirare le mutande stese ieri sera. all'improvviso un gran vociare ha catturato la mia attenzione. una folla sovrumana fatta di persone e di pulman tutti in fila era assiepata nella strada e nel parco sotto casa. tutti con la testa all'insù tanto che mi sono pure imbarazzata per via del reggiseno che non era quello buono delle grandi occasioni. mi sono sporta un poco stando attenta chè soffro di vertigini e ho notato che guardavano tutti verso il mio balcone. ho pensato che qualcuno si stesse buttando di sotto, poi ho visto che dalla caldaia stava uscendo un fumo strano di colore grigiastro tendente al nero. la folla intanto continuava ad esclamare: "ohhh....", qualche gruppo recitava il rosario e qualche boys cantava pure "osanna, osanna, osanna nell'alto dei cieeeeli...". lì per lì non ci ho capito un granchè: io la mattina non riesco a carburare al volo. ho pensato di tutto, compreso che il palazzo stesse andando a fuoco. la cosa strana era che la gente sotto si mostrava calma e sorridente e sventolava bandierine gialle e bianche e cappelli colorati. e poi non c'erano sirene spiegate nè vigili del fuoco. intanto il fumo continuava ad uscire dalla caldaia: denso e nero che mi sono pure preoccupata ma sotto han continuato a vociare e a cantare osanne e preghierine. sono andata verso la caldaia e ho aperto lo sportellino: una luccetta rossa lampeggiante m'ha indicato che mancava l'acqua. prontamente ho spento e ho aperto il rubinetto dell'acqua e poi con calma serafica e grande abilità ho riacceso la caldaia che prontamente ha dato la schiccherina ed è ripartita. un fumo bianco è uscito da sopra il tubo e la folla da sotto ha urlato a più non posso il suo delirio applaudendo e cantando e sventolando tutto quello che c'era da sventolare: ho visto addirittura uno che ostentava con orgoglio una tiscert bianca con su scritto "non lo faccio per amor mio ma per dare un figlio a dio". ho richiuso al volo le finestre chè nel frattempo avevo fatto tardi. la folla ha continuato a strillare e a cantare e a battere le mani. non ho avuto il tempo di fermarmi a capire cosa fosse successo. ho solo pensato che la gente è proprio strana: ma non è eccessivo tutto 'sto trambusto per una fumata bianca?

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