Wednesday, March 23, 2005
Oggiggiorno avere come amici due piccioni ti risparmi un sacco di fatica.
giran sempre due piccioni qui fuori, uno più brutto dell'altro; uno più sporco dell'altro; uno più zoppo dell'altro. il primo, che deve essere femmina, lo riconosco chè è un grigio chiaro quasi smorto con tutti i peli radi che secondo me ha tutte le malattie del mondo pure il ginocchio della lavandaia e l'ipertensione arteriosa. l'altro, il marito, ha un colore più nerastro e grigiastro vera fuligine di inquinamento acustico, è più grosso in quanto a corporatura e ha dei ciuffi bianchi sulla testa, dovuti all'alopecia o a una decolorazione venuta male. viaggiano sempre insieme come i gabbiani sui fiumi, come i delfini nei mari, come i canarini nei cieli e come i due spacciatori che passano ogni tanto sulla cinquecento gialla. quando arriva la bella stagione la cosa più goduriosa da fare per gente semplice come noi è mettersi, durante l'ora di pranzo, su questi due gradini qui fuori, in mezzo al traffico, e mangiare un bel panino con mortadella e galbanone respirando a pieni polmoni tutti gli scarichi della macchine che passano, compresi gli scarichi delle macchine parcheggiate. non si può descrivere questo piacere del palato e delle vie respiratorie se non lo si prova. la grande fortuna mangiando fuori l'ufficio è che non devi preoccuparti se le rosette calde e fragranti si sbriciolano in maniera disumana, se i biscotti montebovi da un euro producono più residui non fissi dell'acqua minerale, se le patatine formano un tappeto così scricchiolante che neanche l'assassino più bravo col coltello in mano e la torcia accesa c'è la fa ad evitarle. appena tutto questo ben diddio finisce per terra, entrano in gioco loro: li senti arrivare da lontano gracchiando come gli avvoltoi del deserto e sbattendo le ali come i veri condor americani o le poiane dei monti d'abruzzo. ti coprono il sole per la loro apertura alare che quasi quasi al posto della tigre mi potevo far tatuare un bel piccione con tanto di alopecia e di rosetta in bocca. il maschio per proteggere la compagna arriva sempre sull'asfalto in avanscoperta: devono avergli detto che esistono le polpette avvelenate fatte apposta per i piccioni. poi con fare da grand'uomo chiama con un fischio acuto molto romantico la compagna che si getta come un' aspirapolvere da 1400 watt sulle mollichelle di rosetta, di biscotto montebovi da un euro e sulle patatine sbriciolate a mò di tappeto. in men che non si dica e più rapidi della migliore squadra di pulitori, i due piccioni spazzano via ciò che resta del mio pranzo lasciando un asfalto lindo e pinto che alle volte non riesco a camminarci su e metto pure le pattine per tornarmene a casa. finito di pranzare i due piccioni ringraziano, chinano la testa e se ne volano via tutti soddisfatti: qualche volta ruttano anche, ma non sono sicura che siano loro. solo l'altro giorno ho chiesto al maschio se mi prestava cinque euro per mettere la benzina. se n'è andato tutto incavolato sbattendo le ali e starnazzando come una gallina. sono rimasta male, lo ammetto. così è da qualche giorno che pranzo con lo yougurt: voglio vedere ora come si portano via il barattolino!
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