Wednesday, June 14, 2006
Che fatica, la vita.
Sono un cincinino pigra, lo riconosco. Non ho grandi difetti nel senso che non bevo, non fumo, non uso sostanze lesive al cervello, non vado in chiesa, amo la mamma, pago le tasse, faccio attraversare le vecchine sulle strisce come i bravi boy scout, non abbandono mai gli animali sulle autostrade, tutt'al più li cedo a famiglie bisognose, mi riempio la bocca con quel tanto di buonismo che basta e con quel poco di psicologia da romanzo rosa per far scena. Sono pigra, lo so. E' uno di quei pochi lati di me che mi piacciono un sacco. Faccio parte di quella schiera di sognatori come Troisi che spera di veder muovere gli oggetti con la sola forza del pensiero. Mi sposto in macchina anche per fare il giro dell'angolo e se posso evito anche quello. Essere pigri è un lavoro. A volte stressante. Decidere di alzarsi dal letto il sabato mattina mi costa così tante energie cerebrali che poi ho bisogno di riposare tutto il giorno, domenica compresa. Non sono di quelle persone che fanno jogging, tennis, squash, beach volley, corrono a scuola d'inglese a pranzo, al corso di ceramica la sera e al corso notturno di origami. Mi basta quel che so. Nuotare senza affogare, dare due calci al pallone senza neanche spostare i piedi, giocare molto bene a tennis alla play station, camminare da qui a lì tanto per dimostrare coram populo che ho le gambe e per di più lunghe. Sono pigra e non me ne vergogno. Anzi odio quelli che si dannano l'anima per riempirsi la vita di impegni. Io non voglio impegni. Mi mettono in crisi le decisioni, le scadenze, il prendere appuntamento anche per la serata stessa. Ci vediamo se ci incontriamo, preferibilmente dentro una casa, chè fuori è stressante. Potrei guardare giornate intere lo schermo nero della tivvù in attesa che il telecomando si sintonizzi sul mio programma preferito. Faccio il minimo indispensabile per non farmi atrofizzare i muscoli. Alleno il cervello, a volte, quando non mi costa fatica. Credo nel motto: volere è potere stare in panciolle. Sono della corrente di pensiero che sostiene che quello che la mente vuole, la mente fa cioè niente; così sto educando gli elettrodomestici in casa perché se la sbrighino da soli. Guardo la lavatrice e le dò le istruzioni per il suo uso: ogni tanto per aiutarla accantono i panni sporchi bianchi da quelli colorati. Forse qualche risultato l'ho ottenuto. Stamattina m'ha portato il caffè a letto. Ma per il lavaggio dei panni sporchi ancora è lunga, però!
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