Saturday, January 04, 2003

c'è un programma che intuisca i miei pensieri, li "sbobini" dal cervello e li traduca in parole?

ho tre argomenti in testa e non trovo le parole. passo, chiudo, stop, cip, ma mai bleffo. forse è meglio così. che i pensieri se ne rimangano in pace nel loro cantuccio al caldo della grande madre. se le parole non escono è inutile cercarle, un po' come i sentimenti. c'è chi si dà un gran da fare per sventolare a destra e a manca e con grandi giri di parole quanto ama e quanto è buono e quanto si dà da fare per l'umanità tutta al gran completo. ma sono sentimenti quelli? è amore universale o sono solo parole che se ne vanno in giro al via col vento perchè non trovano posto nel cervello all'ombra della grande madre. conosco una (mi perdoni l'una...hehehe) che dice a tutti: ti voglio bene. a quello: ti voglio bene. a quell'altro: ti voglio bene. forse non è un abuso della parola volere bene a tanti ma profondamente a nessuno? io non lo dico mai. ti voglio bene. ci tengo troppo alla parola. ci tengo al peso della parola. quando faccio il passo di dirlo è perchè con te ho mangiato sette chili di sale, ho passato quel confine del non ritorno sui miei passi. e credo che un ti voglio bene di quel genere sia più importante di un ti voglio bene per dare fiato alle trombe turchetti. il perchè dico questo non lo so. cercavo solo delle parole per i mie tre argomenti che se ne stanno al calduccio in testa. è uscito altro. dal cuore. propositi per l'anno nuovo. non abbassare più la testa. farmi accettare per quella che sono. uccidere i sensi di colpa. ritornare a sorridere. impegnarmi sul lavoro chè l'età è quella che è. vivere di sensazioni. e dare ascolto alle sensazioni senza bisogno di brankolare nel buio spento dagli altri. se uno dà ascolto a se stesso, a quello che prova poche volte si sbaglia. è che uno il più delle volte cerca di filtrare le sue sensazioni con la ragione e si dice: mavva, pupa, non è come pensi. c'è dell'altro dietro. passando il tempo t'accorgi che dietro a una situazione non c'era niente di più di quello che tu pensavi. e che la tua sensazione era giusta. che le mille sensazioni che avevi erano giuste. e allora il mio proposito per l'anno nuovo è dare più ragione e dare ragione al mio sentimento, alle mie sensazioni soffocate dai perchè a cui c'è sempre una spiegazione. no, le spiegazioni non ci sono sempre. e forse arriviamo anche a morire senza conoscerle e senza conoscerci veramente. malgrado i mille sbandieramenti. ora sento che devo smettere di scrivere. darò ascolto a questo. o altre oscenità del genere usciranno senza volere. e senza sapere. vado a cercare sul vocabolario le parole per i miei tre argomenti.

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