Prendo spunto da un post di Pietro e da una discussione avvenuta non ho capito in che modo tra lui e altri due che non so chi siano. boh. si parlava, e te pareva, di blog. I due sostengono che i blog, per essere chiamati tali, debbono rispettare certe caratteristiche: “non mi interessa sapere cose che so già, non mi interessa leggerlo in un italiano mediocre, non mi interessa la tua sensibilità comune, non me ne faccio niente. Non voglio i "blogs del cazzo" (sono stati definiti cosi'). Nell'immenso amplesso costituito dal web i blogs sono puro onanismo. Voglio altro. Voglio idee, voglio informazioni, voglio imparare. Voglio condividere possibilità non stronzate!” sostiene uno dei due rispondendo a Pietro.
Non voglio entrare nel merito della questione. non ho gli strumenti. non ho seguito bene la tutta la storia. e non mi permetto di parlare di una cosa che mi è sconosciuta. mi ricordo solo che un annetto fa circa è scoppiata la questione della Fuffa. altro nin zo’!
posso parlare di quello che mi dà fastidio. si di quello posso parlare. è il voler “catalogare”. Cataloghiamo tutto, forse perché trovandoci dentro una bella scatola colorata e con su scritto “weblog” ci sentiamo più sicuri. forse perché l’animo umano ha la tendenza più all’aggregazione per sentirsi parte di un gruppo ben definito che non ad essere un “battitore libero”. insomma ci piace mettere delle etichette ben precise alle cose e alle persone. e a tal proposito mi capita di leggere che The Observer ha catalogato i 100 libri della storia della letteratura. nick horby ha stilato una lista delle 31 canzoni più belle. i blog più importanti si riuniscono in gruppi e gruppetti. Inscatoliamoci tutti! Per sentirci più sicuri. Per sentirci meno soli. Per dire io “faccio parte” di quel gruppo piuttosto che di quell’altro, come un tempo succedeva di fumare la prima sigaretta per non sentirsi esclusi dai nostri “compagnucci” di giochi.
Quello che semplicemente penso? che non c’è una regola per definire niente. Che non c’è il più bel romanzo della storia, come non c’è la più bella canzone della storia, che non c’è una definizione di WEBLOG. ci siamo solo noi e non mi pare poco! che siamo persone. che raccontiamo storie e diamo notizie: belle brutte anonime o sublimi in un italiano bello brutto anonimo o sublime. e siamo semplicemente individui e non “etichette” né “definizioni”. le definizioni, per favore, lasciamole ai vocabolari molto più "freddi" di noi!
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