Favola e fregatura iniziano tutte e due per effe
C'era una volta una Lei. E c'è anche un lui, come in ogni storia che si rispetti. E, pensate, che poi ci sono io. E anche altri. E poi voi, se avrete pazienza. Insomma tutti, escluso i presenti. Lei, la protagonista, vagava alla ricerca di nuovi compagni di viaggio per riscrivere certe tavole, ma non so che tavole, di sicuro non di legno nè da surf. lei vagava e parlava, vagava e scriveva, vagava e straparlava, vagava e cercava, vagava e basta qualche volta. ogni tanto un click e un compagno in più. forse un nuovo compagno di viaggio? forse, credeva lei. anzi neanche forse. lei ci credeva e basta. un piccolo o un lungo tratto insieme. parole a profusione. fiumi di lettere. consigli. opinioni. promesse. speranze. ciao mamma astrale. vengo a vivere con te. che bella persona che sei. tu mi tiri su di morale. sei la nuova eroina, senza neanche essere iniettata. il più bel sorriso è il tuo. grazie per essermi vicina. e poi un altro click: wow, ci sei anche tu! e ancora click, questa strada è piena di viandanti, diceva lei, sempre più speranzosa con il cuore gonfio e la mano tesa. allora la vita non è tutta una fregatura, pensava commossa. allora c'è qualcuno che la pensa come me. allora, allora, quanti allora ho sentito, non so neanche quanti. le sue parole, non le ho contate, erano cosi' piene di parole che stentavo ogni giorno a star loro appresso. anzi a volte mi nascondevo dietro qualche masso per non vedere. e lei, imperterrita andava avanti con la mano tesa e col capo chino indice di chi non possiede corone in testa che gli possano cadere da un momento all'altro. finchè un giorno con il mare in tempesta e il cielo azzurrino, incontro' lui: il guerriero. il matto. lo spirito ribelle. il genio incompreso. il protagonista, insomma. il viziato, dico io. ma solo io. wow, che grande persona, annuncia lei vobis. wow, che grande personaggio direte e continuate a dire voi. wow. c'è qualcuno in sala che vuol aggiungere un altro wow? Ho trovato, urlava lei, ho trovato uno spirito libero come me, cio' che sono e che ero. cio' che vorrei essere e forse non sono mai stata. si! lui è io. io è lui (lo so, suona male ma non trovavo altre parole). è un compagno di viaggio eccellente. è un concentrato di rivoluzione, uno stravolgimento, un fiore nel fango (ma crescono i fiori nel fango?). e lei continuava: lui puo' proseguire cio' che io ho in mente. il mio alter-ego maschile. e cosi' lei decreto': si, è lui l'artista. e tutto il mondo: oohh, l'artista! e lei decreto': tu vali (anche se non usi lo shampoo l'oreal). e il mondo: oohh! lui vale (anche se non usa lo shampoo l'oreal!). lei decreto': tu, sarai il mio successore. tu, il solo, l'unico, il prescelto. e intanto la sua (di lui) fama cresceva. come cresceva la sua (sempre di lui) fame di notorietà, di importanza, di sentirsi il Successore, e cresceva anche il suo petto (a Roma esclamarono 'st'estate: aho', cià du' metri de' torace!).
ehi, dico io nascosta dietro l'ennesimo masso, guarda che è tutta una fregatura. No, diceva lei, questa è una favola. è la favola della vita. io sto riscrivendo le tavole dei nuovi valori. quelli che abbiamo perso durante questi anni tristi e bui. e lui puo' continuare la mia opera. lui è il Successore. guarda, dicevo io, è una bella fregatura. No, impetterrita lei, lui è l'Artista con la a maiuscola. lui è il demonio ribelle. è il genio senza sregolatezza. è il mio Io formato uomo. E più lei continuava la sua strada solitaria con la mano tesa e il capo chino, più lui diventava orgoglioso della sua posizione tra i prescelti, della sua fama, del suo potere, del suo successo. Aveva mille e più persone ora lui sotto di sè. e non abbassava mai la testa, per via della corona di cui sopra. sono fatto cosi', diceva lui. prendere o lasciare. io sono il demonio ribelle. datemi una vita, dieci, mille vite. me le dovete perchè io sono il genio. (ma la lampada? questo lo dice il pubblico per via del buio in sala!). io ho bisogno di spazio. io ho bisogno dei miei tempi. riscrivero' le tavole, ma a modo mio. anzi, trovero' chi le scriverà per me. magari qualcuno al chiaro di Luna o forse qualche altro Cristo lo farà per me, ora non so. Io sono il genio. e voi: Tu sei il genio. ed Egli? (quello lasciamolo a Mu!). Ma lei? che fine ha fatto lei, direte voi (a proposito ci siete ancora voi o vi siete addormentati?)? lei è rimasta là con le sue tavole impresse nel cuore e le sue parole riscritte negli animi. è rimasta là sola a sperare nei nuovi valori. pensate che lui non le rivolge neanche più la parola. forse le manda dei fiori, a volte. tramite qualche suo adepto. lui è allergico al polline, dicono i biografi. ma lei prosegue la sua strada con la mano tesa e il capo chino di chi non ha niente da perdere ma tutto da imparare. da chi? dalla vita, dalle persone, dagli incontri. cos'ha imparato finora? che favola e fregatura iniziano tutte e due per effe.
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