Non so neanche che ora fosse. L'una le due le tre. Ho sentito un gran rumore fuori e aprendo gli occhi ho visto la mia camera illuminata a giorno da un faro. Eccoli, ho pensato tutta insonnolita. Gli extraterrestri sono venuti a predermi per farmi fare un giro nell'universo e nei suoi dintorni. Piombo giú dal letto e infilo due cose al volo nella sacca, quella buona dei viaggi importanti. Porto anche la macchinetta digitale: hai visto mai che posso vendermi le foto a novella duemila e diventarci pure famosa. Col fiatone e un po' di nostalgia apro la serranda. Luci stroboscopiche blu che volteggiano nell'aria m'accecano all'istante. Un faro è puntato sul mio palazzo e credo m'abbia fatto anche un rx al torace e alla dentatura tutta. Un sacco di gente é in pigiama. I ragazzini sono mezzi addormentati. Er marana é col pitbull cattivo al seguito. E mandingo con la maglietta nuova nuova della rizla. Rinsavisco e con tutta la razionalitá che si puó avere nel pieno della notte dopo essere stati svegliati di soprassalto capisco che gli extraterrestri avevano qualche altro impegno e che c'è ben altro nell'aria. Mi sporgo meglio e m'accorgo che due finestre piú in lá esce un fumo nero disgustoso e puzzolente. M'allarmo per un secondo. Penso che il palazzo possa esplodere da un momento all'altro. Ma la pigrizia di vestirmi mi blocca. Tanto ci sono i vigili del fuoco che hanno giá domato l'incendio. Guardo meglio e vedo un sacco di guardie con la pistola in mano. Gente spaventata. Tutti che parlottano. Uno che urla. Il matto, dicono. Era depresso, dice Anna la trasteverina. Ha dato fuoco a tutto. Ma l`hanno salvato. Cerco tra la folla di gente di vedere se c'é Grissom e la sua squadra che son venuti ad analizzare la scena del crimine. Niente. Solo un'autoambulanza che continua a far girare quella luce che illumina ora l'albero selvatico di pesche, ora la jeep del calabrese, ora l'abete mezzo sbilenco, ora la mia faccia affacciata alla finestra. Quando illumina me, sorrido e faccio ciao ciao con la manina. Forse c'è anche canale cinque e qualcuno potrebbe vedermi in televisione. Intanto le guardie immobilizzano l'incendiario dopo non so quanto tempo e quante urla. Lo sedano, credo. Lo portano via in barella. Poi l'autoambulanza con la sua luce blu se ne va via. A poco a poco s'allontanano tutti. Come allo stadio la domenica, come alla fine di un concerto, come dopo un pranzo di matrimonio. Ognuno con la sua versione da raccontare: chi ha chiamato per primo i pompieri. Chi ha visto per primo le fiamme. Chi è sceso per primo giú in strada. Chi ha aiutato le guardie nella cattura. Del depresso non parla nessuno. Come non se ne parlava prima, del resto.
No comments:
Post a Comment