S'è squadrato mercurio. Dice mamma che entrerà anche marte in scorpione. E che ci saranno nuove energie. E così mi convinco che andrà tutto bene. E che avrò nuova forza. Mica capita tutti giorni che mercurio ti si squadra: è una di quelle occasioni che oggi ho messo su i calzini puliti. Che poi se proprio vogliamo andare ad analizzare non so neanche come sto. La prima sensazione è che mi sembra di galleggiare. Di non sentire niente. Di essere come quei pugili che hanno appena preso un gancio e che al centro del ring non sanno se le stelline che vedono sono il tilt del biliardino o i lampeggianti di qualche auto in doppia fila. Ho tremila e una sensazioni dentro, emozioni che s'alternano sulla mia faccia, sulla mia pelle, nei miei occhi con estrema velocità ma in modo causale. Ho pianto a La vita che vorrei. Ho riso per aver rubato un cero al cimitero. E pensavo alla faccia di mia nonna contenta per quel gesto e per aver ricevuto un candelotto sottratto alla statua di gesù. Provo rabbia e serenità nello stesso istante. Amore, odio, affetto, sincerità, orgoglio, saggezza, pazzia m'escono dal cuore in random, senza più filtri, senza trovare ragioni dettate dalla ragione. Ho chiuso con della gente. Penso che le nostre vite vadano avanti nonostante la nostra indole che rimane sempre quella, come la morale della Girella. Ci creiamo un Personaggio, ma poi alla fine siamo quel che siamo. Ci si modifica. Si cerca di imbellettarsi l'anima alla meno peggio. Ma nel profondo si rimane quel che si è. Sono persino serena in tutto questo. O comunque questa decisione fa parte della sensazione di galleggiamento. Quindi non so ancora come sto. Penso a quanto razionalmente si può padroneggiare se stessi, ma poi, in una giornata qualunque, qualcosa ti sfugge di mano e ti riveli per quello che sei sempre stato: un nessuno qualsiasi che s'arroga il diritto di entrare nelle vite delle persone con la grazia di un panzer faust ai tempi della guerra. Un nessuno qualsiasi. Potrebbe essere il titolo di questo post. Tra l'altro non posso non pensare alla Mazzantini. Non riuscivo a dormire, l'altra notte. Ho sfogliato, violentando me stessa, qualche pagina di Non ti muovere. E chi s'è mosso? Non mi sono scollata dall'idea che m'ero fatta: che porci, cani e nessuni qualsiasi scrivono libri e fanno film. E oggi sono sempre più convinta che andrò a piedi a Montichiari. E cercherò Aldo Busi per valli e per monti. E gli dirò quanto lo amo. E che è un Grande. E che fa bene a sentirsi un dio, Lui può. E che tra lo Scrivere e il vomitare parole alla rinfusa c'è una differenza abissale (ma Lui lo saprà già). E che i ragazzi non avendo più un background culturale di spessore ingurgitano qualsiasi cagata faccia moda, compresa la posologia dell'aspirinetta C e il libro che sto scrivendo a 6 mani con Franca la vicina e con Clara la barista su Penelope e il suo ragno che tessono tele di giorno e guardano la tele di notte. Credo che poi alla fin fine ognuno debba avere il posto che merita. Quindi la Mazzantini vicino al velodromo ce la vedo bene. Fatto sta che, a parte parlare di marti e di mercuri, di nessuni e di Grandi, non so bene il senso di queste parole. Non c'è un vero filo logico, come nella vita del resto. Ma son certa che dopo il libro su Penelope farò anche un film: pupa, vita e opere. Che dici: sarà un po' pretenzioso?
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