è giusto ridere dellle disgrazie altrui pur di fare televisione, audience, cretinismo d'accatto?
è la domanda che mi pongo oggi, dopo mezza domenica a zappingare da un canale all'altro. ieri m'è capitato di beccare max in tv su raidue e, pur di vederlo, m'è toccato sorbirmi tutta la cricca di simona ventura. col naso tappato ho cercato di badare solo al collegamento con udine (dove era inviato max) e a cosa facessero il brescia e il mio codino adorato. ma malgrado il naso tappato, gli occhi chiusi e le palle piene di satire e satirine su berlusconi e sul governo, m'è toccato sentire una cosa vergognosa da parte di quel noto umorista talentuso al secolo gene gnocchi (ogni riferimento ironico e di disprezzo è puramente incasuale): come far sopravvivere il nonno alle alluvioni del nord. in un servizio facevano vedere come si preparano un paio di braccioli da tenere a disposizione del nonno in caso di alluvioni.
il cinismo a casa nostra è di casa. siamo capaci, anzi sono capace (parlo al singolare dovessi scatenare ire funeste!) di scherzare su malattie e quant'altro (anche personali), ma credo che ci sia ormai un cattivo gusto in televisone che va al di là del cinismo e della pura satira televisiva. e allora ben venga celentano coi i suoi silenzi che pesano più di mille false parole, ben venga anche paola cortellesi che non so chi sia ma che si sfoga dicendo che a raiuno stanno facendo un varietà (uno di noi) pulito e onesto che non sfrutta povere persone ignare di finire alla berlina davanti a tutta italia. ben venga aldo busi che contro tutti si scaglia. ben venga persino alberto angela che il sabato sera mi fa dormire cosi' bene! che in tivvù ritorni la pulizia. per favore la tv lasciatela alla trasparenza. alla pulizia, ai buoni sentimenti. che di schifezze già ne vediamo ogni santo giorno!
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