Camminavo lilla lalla con la moto quando due in divisa mi fanno accostare. Documenti, prego. Non li avevo, come al solito. Non li porto mai con me, tanto che se mi succede qualcosa mi devono riconoscere dagli innumerevoli tatuaggi. Il libretto, prego, insistono loro. Non ho neanche quello. Mi danno una rapida occhiata. E chiamano la centrale o non so chi, forse la moglie o l'amante di uno dei due. Conosce il Lupo, dice uno di loro. Mo' chi è 'sto lupo, penso tra me e me. Lei dov'era tra le quattro e le cinque del 24 luglio? E tra le due e le tre del 21 luglio? Rispondo che non mi ricordo e che non so chi sia 'sto lupo. Intanto uno dei due ferma anche una vecchina ultraottantenne con l'apparecchio acustico nell'orecchio destro e scarpe ortopediche. Anche per la vecchina solita trafila. Documenti prego. Conosce il Lupo? Dov'era tra le quattro e le cinque del 24 luglio? E tra le due e le tre del 21 luglio? Vedo che la vecchia se la cava meglio di me. Il Lupo, dicono loro a bassa voce, non è lei. Rimangono i sospetti su di me che sono in moto e senza documenti. Dico loro che sono una ragazza. Loro non ci credono. Il Lupo ne sa una più del diavolo in quanto a travestimenti, rispondono loro. La vecchina riparte a gran velocità. Saranno le scarpe ortopediche? Io rimango lì ammirata. Arriva una chiamata. Hanno avvistato il Lupo nella campagna romana. Mi lasciano andare. Sì, effettivamente lei è una ragazza, dicono loro. Mi danno i soliti ammonimenti di rito. Riparto in prima che la moto salticchia pure. Non ci ho preso la mano, ancora. Sento ululare. Sarà la vecchina?
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