Wednesday, November 13, 2002
è da giorni che rifletto sul concetto d'amicizia. e più ci penso più arrovello il cervello (che rima baciata!) in mille pensieri senza cavarci un ragno dal buco. così ho deciso che non ci rifletto più. dire che nella mia vita ho preso tante fregature è banale e riduttivo. soprattutto mi metto dalla parte di chi è nel giusto considerando che la fregatura l'ha data chi è in errore. così sto cercando di rivedere il concetto da un altro punto di vista: e se sono io che mi metto nella condizione di essere fregata? è dura a dirselo però è così. voglio perdonare quindi dentro me stessa tutte le persone che non mi hanno dimostrato ciò che volevo. voglio voltare pagina e scordarmi di tutte quelle amiche presunte o vere che mi hanno sfruttato e basta. e incolparmi di tutto quello da cui ora, come un pugile che di cazzotti ne ha presi parecchi, mi difendo. e faccio bene a difendermi perchè sono io il problema; quindi, credo, dovrò imparare a difendermi da me stessa. da questo carattere così rigido e ferreo. da questa me che vive d'aspettative credendo che ciò che pensa e fa le venga restituito ma non per la regola del "do ut des", ma perchè è così e basta. quello che ho capito da poco o da tanto non ricordo è che sbaglio. faccio l'errore di aspettarmi un gesto, una parola, una pacca sulla spalla che faccia intendere: oh, lo so che stai male; io ci sono. ieri mi è stato detto che un amico sincero, come quello della canzone di cocciante, capisce al volo i tuoi stati d'animo e capisce quando è il momento di starti vicino e quando no. e questo lo penso pure io. ma allora com'è che io un amico vero non ce l'ho mai avuto? mi chiedo se sono solo parole che se ne vanno nel vento nel giro di una zaffata d'aria o se la realtà è che l'amicizia c'è ed è nella natura umana e sono io che non so riconoscerla. io non lo so e per non essere presuntuosa mi do le colpe di tutti i miei fallimenti. mi dico che m'aspetto troppo dalle persone, mi convinco che la vita è bella e che chi trova un amico trova un tesoro e che è il mio caratteraccio indisponente a non sopportare nessuno. ma la realtà è che in giro tutta questa fratellanza io non la vedo proprio. forse, oltre che rivedere la mia scala di valori, dovessi andare anche dall'oculista?
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