Sunday, November 17, 2002

dolorometro. eh, si, dopo l'etilometro, il gazometro, il chilometro, il parametro e tutti i metro che ora non mi sovvengono, all'uomo manca di inventare il dolorometro. cos'è il dolorometro? è un aggieggetto che misura la quantità di dolore, di sofferenza, di tristezza, di angoscia, di malessere che un uomo può provare. secondo il dolorometro oriana fallaci, malata del male di cui nessuno vuole sapere, ha una maggiore quantità di dolore rispetto alla signora franca che ha ricevuto lo sfratto, ha il marito ubriacone che vive solo per il bingo e per il video giochi e una suocera a carico. secondo il dolorometro i bambini di gino strada soffrono di più e sono più sfortunati di omar, un ragazzo che non ha nè arte nè parte, vive in periferia, cresce a kinderini e malcultura, vede suo padre che ruba e sua madre che si vende e come unico scopo nella vita ha quello di comprarsi il nokia che fa le foto e per questo oggetto è costretto a scippare la prima vecchina che passa e che magari casca e si rompe una gamba. secondo il dolorometro il papa, uomo di dio, malato di chissaccheccosa che lo fa tremare tutto, soffre e si dispera di più di suor fulgenzia, una suorina che se ne va in perù per curare i bambini e si prende ogni tipo di febbre, quella gialla, rossa e anche quella blu, e vive per il suo sogno e ci ha tutta la chiesa contro perchè lei in perù è più importante del papa e per questo le mettono i bastoni tra le ruote anche se, la poverina, va solo a piedi...(continua)

no! la vita non va così. la vita non deve andare così. ci lamentiamo dei voti a scuola perchè pregiudicano il genio che continua a prendere quattro malgrado il suo genio che non s'esprime. ci lamentiamo dell'auditel, dell'audience, della competiattività, ci lamentiamo delle gare, dell'insegnante di nuoto che anzichè migliorare lo stile del ragazzo lo fustiga e gli insinua odio verso l'avversario. e oggi misuriamo anche i livelli di dolore, di solitudine, di sofferenza umana. no, ribadisco, la vita non è questo. la vita è non appiattire tutto e tutti. la vita non è omologazione, dove io alla voce solitudine sono al settantasettesimo posto di una classifica. no, io sono al primo posto della mia piccola e insignificante vita. la fallaci è al primo posto della sua strampalata gerarchia di sofferenze. il papa è al primo posto solo perchè è raccomandato da dio. la madonna è al primo posto perchè ha visto suo figlio morire e perchè è sulla bocca di tutti. ognuno ha le sue battaglie. le sue conquiste. i suoi smarrimenti. le sue piccole vicissitudini. i suoi sconforti. che sono solo suoi senza paragoni. senza vincitori e vinti. anche perchè io il premio del primo a soffrire proprio non lo vorrei!

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