Sunday, June 20, 2004

Non c'e' piu' religione.

Sono andata in chiesa. Sai quando pensi che hai bisogno di un miracolo e per caso ti trovi davanti ad una chiesa che conosci bene e allora, malgrado il tuo non credere in niente, ci vuoi vedere un segno del destino, una coincidenza che sei certa portera' qualcosa di buono?. Ero in questa chiesa legata a molti ricordi. Sono entrata per rispetto. Mi son anche fatta il segno della croce per rispetto. Anche se credo di averlo fatto male tanto che mi sono imbrogliata con le mani che sembravo quegli omini che con le bandierine fanno i segni agli aerei per indicare loro la strada. In passato il bello di entrare in chiesa per me era quello di accendere i ceri a chi non c'e' piu'. Avevo la mia lista che partiva da mia nonna e poi passava per mio nonno e per la mia madrina mezza santa e mezza no e per zia dina e poi per senna e mia martini e river phoenix e nik novecento e alfredino rampi. Andavamo nelle chiese con mia madre ad accendere ceri, candelotti, qualche volta rubavamo anche qualche candela che' i poveri si sa come son fatti: non si sa mai nella vita, tutto puo' servire. Ieri ero in questa chiesa. E non so perche' mi son sentita di accedere un cero. Ho pensato, hai visto mai che l'anima di qualcuno ci metta una mano sulla testa e ci faccia ragionare un po': l'acquario e' un segno molto fantasioso e spera molto nel miracolo e nella risoluzione delle cose con un semplice sim sala bim, ma soprattutto e' un segno che delega molto agli altri nella risoluzione dei grandi problemi. Detto tra noi io non delego niente a nessuno ma lo faccio per loro (le anime di cui sopra), per tenerle impegnate: altrimenti che avrebbero da fare tutto il giorno se non ascoltare con aria annoiata le chiacchiere della Madonna che racconta di quella volta che Gesu' ha trasformato i pesci in pani e tutti ad applaudire che e' venuto giu' il teatro. Insomma mi son detta: accendiamo a scrocco un po' di ceri che magari ci arriva un po' di protezione dai piani alti. Mi avvicino ai candelotti e due vecchie secolari con l'aria arcigna mi guardano come a dire: questa come minimo e' una scomunicata. Niente da fare coi candelotti, me ne vado con aria di sufficienza in un'altra nicchia e mi accorgo che ci son le lucette a elettricita'. Niente da fare neanche li': 'sti preti si sono proprio modernizzati. Un tempo c'era il pulsantino e tu bastava che ne spingessi uno per far illuminare il tuo cero elettronico e poi facevi l'offerta. Oggi prima devi pagare e poi s'illumina il ceretto che vogliono loro, come nelle slot machine. Non avevo spicci in tasca. Sono uscita fuori e ho fatto l'elemosina. Un signore che conoscevo mi ha dato venti centesimi, ma non mi ha riconosciuta. Son tornata dentro e ho infilato i venti centesimi nella fessurina contenta e felice che di li' a poco si sarebbe accesa almeno mezza lucetta e mezza anima, forse la meno impegnata, si sarebbe accorta di noi. Niente da fare. Credo che sotto l'euro non s'accenda niente. Ho imprecato. Con maggior soddisfazione giacche' ero in chiesa. Nessun morto mi ha messo una mano in capo e neanche ai miei familiari da quello che so. Si vede che lassu' preferiscono passare le giornate ad ascoltare la Madonna & company. Che ti devo dire. Quelli son tutti raccomandati!

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