Tuesday, September 17, 2002

il confine tra felicità e infelicità è labilissimo. basta fare quel piccolo passo per ritrovarsi nella zona più bella o più brutta a seconda del punto dal quale siamo partiti. peggio è stare a cavallo tra queste due cose. stare nel mezzo. sentire che non si ha più la forza neanche di "sentire". eppoi basta una parola giusta o una parola messa là per storto ed ecco che si ripiomba in una delle due zone. stamattina pensavo alle mie disgrazie, come leopardi. ai miei piccoli fallimenti quotidiani. alle mie parole non dette. alle mie tristezze. alle mie cose andate per storto. ho chiamato s. per caso. era in lacrime. affari di cuore. i miei problemi, la causa in tribunale ancora rimandata di questa mattina è sparita all'improvviso dalla mia mente. d'improvviso mi sento più forte. mi sento forte perchè sta venendo qui e posso aiutare chi in questo momento sta soffrendo di più o di meno non m'importa. però sta soffrendo. non so se riuscirà a superare quel confine oggi pomeriggio. io ho fatto il salto. sto cambiando la mia giornata. con un piccolo sforzo. e questo è molto importante. avere il cervello in movimento significa non fossilizzarsi mai neanche sul dolore. bussano alla porta. s. è qui. faccio il salto!

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