non so come si faccia a permalinkare i commenti del Club, così "rubo" un commento tutto e spero che, piè, non ti dispiaccia...
RICORDI PUPA?
quelle sere che c'era la FERRI in televisione.
Ci si preparava un'ora prima, voi sulle poltrone, il Patre ed io sul divano... mezzo divano... un quarto di divano perché Diana la cana pura razza randagia e financo un po' bastarda s'allargava pian piano con le zampe sbuffando appena incocciava con i miei piedi. E io li ritiravo ridendo dentro me, io che vivo la vita a cartoni animati finalmente avevo un cartone animato vero dentro casa. Finché si acciambellava con estrema grazia e senza parere, da buona figlia della strada qual era, e con un sospiro quasi a dire: ma questi chi ce l'ha mandati a rompere i coglioni cosi?e finalmente ci buttava fuori dal divano...
Ma intanto arrivava Lei cioè e tutti vantavano il diritto di essere giovani e tutti pretendevano e tutti avevano un gran dire sulla loro pooovera giovinezza negata.
Gabriella Ferri era l'arte negata.
Era l'artista kamikaze che non gliene sbatteva un cazzo della vetrina, che si chiamasse rai o mediaset, lei cantava se le girava e se non le girava non si faceva trovare per la firma di un nuovo contratto.
Dentro di lei il rifiuto di un mondo che volgeva allo sfascio rinnegando il senso stesso dell'arte che non si vende mai, e non si vende mai.
Al Quarto Miglio, nella nostra magica mansarda noi eravamo lì, il Patre con la sua lacrimuccia abortita perché non fa uomo piangere e io con la voce strozzata a ripetere con lei e il barcarolo va controcorrente, e quando canta l'eco s'arisente, si è vero fiume che tu dai la pace, fiume affatato fammela trova'...
E poi andò sta Zazzà, ohi maronna mia...
Quella sua umanità rabbiosa io me la sentivo tutta dentro e solo con lei riuscivo a strapparmi le radici del Nord per diventare ciò che sono ora, una libera plebea come Gabriella Ferri.
Stasera Pupa guardo i suoi ciddì che m'hai regalato tu ma non li ascolto, no.
Un'altra donna, un'altra incompresa, un'altra aliena al pianeta terra, un'altra suicida sto ascoltando.
La vita va... canta straziata Mia martini straziando ciò ch'è rimasto della vita mia.
E io idealmente brindo con te alla loro libertà, figlia mia.
Non ho il coraggio di telefonarti, ma so che prima o poi passerai da queste parti.
E la vita va
e io ti voglio bene...
No comments:
Post a Comment