Tuesday, April 13, 2004

Nessun dolore, no.

spesso penso che se il dolore fosse qualcosa di palpabile sarebbe tutto più semplice. pensa se fosse tipo la plastilina con cui giocano i bambini a scuola. lo faresti uscire da te stesso e lo prenderesti in mano facendone forme nuove. ci giocheresti creando case, scuole, vicoli, alberi e fiori. come si fa per il riciclo della plastica o della carta. a quel punto la vita sarebbe così semplice che ti addosseresti volentieri anche il dolore di tuo fratello, di un tuo amico, del tuo vicino di casa o di uno sconosciuto che ti passa accanto per caso. avresti in mano tutti questi pezzetti di plastica colorati. quello nero di quel signore lì che sta su un ponte metidando un gesto sconsiderato. quello giallo della tua amica che il più delle volte è isterica. quello verde di tuo fratello ecologista che si preoccupa solo dell'aria e del buco dell'ozono. e uniresti questi colori col tuo dolore che è già saturo e pieno di mille sfumature. e ne faresti forme nuove fatte di tanti colori quanti i dolori che hai preso in mano. se il dolore fosse palpabile sarebbe tutto più semplice. il mondo sarebbe come un quadro di un artista del futuro, pieno di forme astratte vive e colorate. il cielo sarebbe ridisegnato da qualche bambino che si sente solo e incompreso. il mare da chi sogna i pescatori che partono di notte. il tramonto da un'anima bella e romantica. e la guerra sarebbe modellata perchè non facesse più morti e stragi. la cattiveria verrebbe ridisegnata e prenderebbe la forma di un dirigibile. l'odio diventerebbe un aquilone che se ne vola via. la felicità qualcosa da indossare tutti i giorni. del mio dolore farei un cigno bianco e delicato. e lo lascerei andare via in quel lago dove gli alberi si stanno specchiando proprio ora. il tuo lo trasformerei in un cavallo che ti porterà su quei monti laggiù da cui puoi vedere il mare. se il dolore fosse palpabile lo estrarrei con forza da dentro me stessa. anche ora. ma poi mi chiedo di cosa vivrei. quello che oggi porto dentro, so per certo che è parte di me. so per certo che sarà quella ruga in più delineata sulla mia faccia. quell'espressione in più che spegne o ravviva i miei occhi. quell'esperienza in più che marca la mia anima. quel pezzo di vita che senza direi. che vita è.

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